La Fondazione Bogliasco festeggia i primi 20 anni di supporto alle arti e alle discipline umanistiche internazionali, offrendo ogni anno quasi 50 borse di studio residenziali ad artisti provenienti da ogni parte del mondo. «In questi venti anni sono passati da noi circa 870 borsisti di 55 Paesi diversi – spiega Laura Harrison, presidente della fondazione – Questi numeri ci rendono davvero molto fieri». Musicisti, pittori, scultori, ballerini, poeti e tanti altri ancora che trovano a Bogliasco un luogo dove sviluppare il proprio talento, e plasmarlo grazie alle nuove esperienze umane, all’interscambio culturale e al contatto con il territorio ligure, particolarmente suggestivo.
«Molti di loro – aggiunge la presidente – arrivano qui e frequentano masterclass a Genova, per esempio al conservatorio. In altri casi, gli artisti tornano successivamente per esporre le proprie opere. È i caso di quello che accadrà a breve alla Wolfsoniana di Nervi». È accaduto spesso che alcuni dei borsisti accolti a Bogliasco abbiano poi ricevuto premi internazionali per le loro opere (addirittura anche il Pulitzer).
Supportata da donatori privati e da molte realtà internazionali, la fondazione offre tempo e spazio ad artisti meritevoli (nessuno studente, si tratta di artisti già “formati”), selezionati da appositi comitati che vagliano ogni anno oltre 400 candidature. I gruppi di valutazione, uno per disciplina, sono composti da tre persone esperte del settore e si avvalgono talvolta del supporto dell’ufficio con sede oltreoceano, a New York. Alla base della scelta, anche la conoscenza di almeno una lingua tra italiano, francese, inglese e spagnolo.
Il soggiorno dura un mese: la sede della fondazione Bogliasco può ospitare ogni trenta giorni fino a otto artisti, uno per ogni disciplina. Ciascuno di loro può raggiungere l’Italia accompagnato da una seconda persona (generalmente il marito o la moglie), anch’essa ospitata nella villa di via Aurelia 4: «Spesso si tratta, anche nel loro caso, di persone il cui mestiere è legato all’arte o alla cultura», sottolinea Harrison. Al momento, soggiornano in villa complessivamente 11 persone.
Il panorama che si apre da questo tratto dell’Aurelia è particolarmente suggestivo: non sembra difficile per un artista trovare la giusta ispirazione. E in effetti è capitato spesso che il progetto iniziale di un borsista trovasse proprio in Liguria una nuova svolta, decisiva per il risultato finale. Bellezza paesaggistica, ma non solo: «Tutti gli artisti passati da qui sono rimasti colpiti e affascinati anche dalla storia e dalla cultura di questa regione», commenta Harrison.
Terminato il mese di soggiorno, gli artisti diventano così non solo gli “ambasciatori” della fondazione nel mondo, ma anche della Liguria intera e delle sue bellezze: molti di loro hanno avuto l’opportunità di visitarle per la prima volta e di rimanerne affascinati. Una sorta di mini-operazione di marketing turistico che parte proprio dalla piccola Bogliasco.