“La Uiltrasporti Liguria denuncia con forza l’orientamento sempre più sbilanciato e autoreferenziale delle recenti nomine nei Comitati di Gestione delle Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale e del Mar Ligure Orientale”. Inizia così il comunicato stampa del sindacato ligure sulle recenti nomine da parte delle amministrazioni locali.
Il sindaco di Savona ha designato come rappresentante nel Comitato di Gestione dell’AdSP del Mar Ligure Mattia Minuto, secondo Uiltrasporti, “una figura di espressione diretta di Confindustria Savona, organizzazione datoriale che tutela interessi particolari“. Anche presso l’AdSP del Mar Ligure Orientale, il Comune della Spezia ha effettuato una nomina “che segue la stessa logica: assegnare il posto a un rappresentante legato al mondo imprenditoriale di Confindustria, escludendo completamente ogni rappresentanza del lavoro“.
«Scelte, probabilmente, formalmente ammissibili ma profondamente inique, che tradiscono lo spirito di equilibrio e pluralismo che dovrebbe caratterizzare la governance di un’infrastruttura strategica come il porto – dichiara Roberto Gulli, segretario generale Uiltrasporti Liguria – Per quanto riguarda il rappresentante del comune di Genova auspichiamo che si punti su persone di comprovata esperienza nel settore e conoscenza della materia. L’auspicio è che vengano tutelati gli interessi generali dei porti nella piena trasparenza e che non vi siano neanche indirettamente potenziali tutele di interessi particolari. A nostro avviso, le scelte effettuate sollevano interrogativi sia in termini di opportunità che di possibile conflitto d’interessi, considerando il ruolo di regolazione e concessione esercitato dall’AdSP nei confronti delle imprese rappresentate da tale associazione datoriale».
La riforma del 2016 (Dlgs 169/2016) ha cancellato la rappresentanza delle parti sociali nei comitati portuali, sostituendola con una governance più ristretta, che oggi si mostra sempre più sbilanciata a favore di interessi economici unilaterali. «È inaccettabile che in questo scenario le amministrazioni locali contribuiscano ad accentuare tale squilibrio, negando qualsiasi spazio di rappresentanza ai lavoratori portuali e ai loro rappresentanti – prosegue Roberto Gulli – Non si può governare un porto senza ascoltare chi lavora al suo interno. È un errore strategico, prima ancora che politico o istituzionale».
La Uiltrasporti Liguria chiede che si apra un confronto su queste nomine. «Più in generale, chiediamo di ragionare sulla necessità di riformare un modello di governance che oggi rischia di essere autoreferenziale, opaco e sbilanciato – chiude Gulli – Vogliamo un porto partecipato, trasparente e aperto al contributo di chi ogni giorno lo rende vivo e competitivo con il proprio lavoro».