Secondo l’analisi di Abitare Co. – società di intermediazione e servizi immobiliari specializzata sulle nuove residenze -, le compravendite di nuove abitazioni a Genova nel 2024 sono crollate facendo registrare il -36,4%, i prezzi di vendita sono aumentati del +5,5% (4.700 euro al mq).
Le principali otto città metropolitane nel 2024 hanno segnato un calo medio delle compravendite dello 0,7% annuo, ma, a livello nazionale il calo è stato a doppia cifra (-20,4%) per un totale di poco più di 46mila case nuove vendute. Genova tra le grandi città prese in esame è quella in cui il calo è stato più consistente. A seguire Torino (-18,3%), Milano (-16,7%) e Roma (-14%) hanno registrato rallentamenti significativi.
In calo anche l’offerta di nuove abitazioni (a livello nazionale -5,5%), che rappresentano in media solo il 9% del totale degli immobili in vendita, mentre i prezzi continuano a crescere (+4,8% rispetto al 2023), raggiungendo un valore medio di 5.030 euro al mq. Anche in questo caso Genova si distingue per la performance peggiore con una diminuzione dell’offerta stimata pari al -11,9%, seguita da Palermo (-11,3%) e Milano (-10,6%).
Nel 2024 il fatturato del mercato delle nuove residenze nelle otto città metropolitane ha superato i 3,6 miliardi di euro, con Milano in testa che fattura circa il 50% del totale con oltre 1,7 miliardi di euro.
Le tempistiche sulle vendite si sono allungate superando i 150 giorni di permanenza sul mercato. In media, la vendita di un immobile richiede poco più di 5 mesi, con variazioni significative a seconda della città: a Bologna il tempo medio è di 4 mesi, a Roma di 4,8, a Firenze e Torino di 5, a Palermo di 5,2, a Milano di 5,3, a Genova di 5,7 mesi e a Napoli di 6,3.

Le previsioni
«Il 2025 potrebbe far tornare il mercato su un territorio positivo a patto che la disponibilità di spesa delle famiglie rimanga in equilibrio e che i tassi di interesse sui mutui non lascino la strada intrapresa nella seconda metà del 2024 – afferma Giuseppe Crupi, ceo di Abitare Co .– Rimane tuttavia molto alta la pressione sui prezzi di vendita a causa di una scarsità di offerta che si registra in tutti i principali capoluoghi del nostro Paese. Sul tema dell’offerta la più colpita è anche la città che è stata negli ultimi dieci anni la più dinamica, se paragonata alle altre, vale a dire Milano. Sino a quando non si sbloccherà il decreto fermo, ad oggi, in Senato, la situazione rimarrà alquanto complicata nella metropoli lombarda. Sulla base di tutto ciò, almeno per la prima parte del 2025 non si prevedono grandi cambiamenti di trend. Le compravendite potrebbero segnare una leggera ripresa in termini tendenziali ma non per più di un paio di punti percentuali. Anche i prezzi di vendita, nelle grandi città dovrebbero far segnare una crescita almeno del 3,0% rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso».




























