Il progetto ergoCub coordinato da Daniele Pucci, responsabile del laboratorio Artificial Mechanical Intelligence, risultato della collaborazione tra Iit e Inail, è stato premiato al summit “Global Partnership on Artificial Intelligence – Gpai” che si è tenuto in questi giorni in India, come meritevole di essere inserito nella lista dei progetti nel campo dell’intelligenza artificiale etica e responsabile in grado di cambiare lo scenario attuale e futuro: “Responsible AI Change Makers”.
Il riconoscimento a ergoCub è il risultato di un lungo percorso iniziato a luglio, quando il progetto é stato selezionato dalla Gpai tra i 7 progetti internazionali (Italia, Rwanda, India, Messico, Canada, Svizzera, Germania) da monitorare, poiché affronta problemi di rilievo per la comprensione di come soluzioni di robotica e AI possano crescere dal punto di vista di affidabilità e etica. Dei 5 finalisti solo ergoCub, unico progetto italiano, si è distinto nello scenario internazionale ricevendo appunto il titolo di “Responsible AI Change Maker”.
Dopo la selezione iniziale il team è stato chiamato a produrre specifici documenti per descrivere come ergoCub contribuisca concretamente alla definizione di nuovi standard per lo sviluppo di una intelligenza artificiale etica e affidabile, in grado di raccogliere e elaborare dati derivanti dalle tecnologie indossabili nel rispetto della privacy.
«Questo riconoscimento per noi è molto importante perché attesta che il progetto ergoCub si propone di essere una piattaforma non solo tecnologica ma anche normativa per lo sviluppo di un’intelligenza artificiale etica, responsabile e affidabile, la cosiddetta Trustworthy AI, che tutela i lavoratori su più livelli. – dichiara Daniele Pucci, coordinatore del progetto ergoCub e ricercatore Iit -. Il lavoro svolto per ottenere il riconoscimento è il primo passo verso la comprensione dell’impianto legislativo che abiliterà l’embodied AI, ossia la robotica guidata dall’AI di ultima generazione, nei futuri luoghi di lavoro a minimo rischio per gli essere umani».
Gpai è un’iniziativa multi-stakeholder che mira a colmare il divario tra teoria e pratica sull’intelligenza artificiale sostenendo la ricerca all’avanguardia e le attività applicate sulle priorità legate all’intelligenza artificiale, con il compito di monitorare e indirizzare lo sviluppo etico, sostenibile e responsabile dell’intelligenza artificiale. Nata dalle presidenze canadese e francese del G7 nel 2018 e nel 2019, la Gpai è stata proposta ufficialmente da Francia e Canada al vertice di Biarritz nell’agosto 2019. Costruita attorno a un impegno condiviso nei confronti della raccomandazione dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico – Ocse sull’intelligenza artificiale, la Gpai riunisce menti e competenze impegnate nel campo della scienza, dell’industria, della società civile, dei governi, delle organizzazioni internazionali e del mondo accademico per promuovere la cooperazione internazionale.
ergoCub: collaborazione tra uomo e macchina
ergoCub è un progetto che sviluppa tecnologie innovative per accelerare la trasformazione digitale necessaria per la riduzione del numero di malattie muscolo-scheletriche correlate al rischio biomeccanico di lavoratori e lavoratrici del futuro. In particolare il progetto riguarda la progettazione e integrazione di tecnologie indossabili, robot umanoidi e intelligenza artificiale, monitorando l’accettabilità delle tecnologie stesse e in pieno rispetto di etica e sostenibilità.
Il nuovo umanoide ergoCub sviluppato in Iit è un robot umanoide dotato di intelligenza incarnata ed è stato co-progettato per l’interazione ergonomica con gli esseri umani e una locomozione efficiente. È alto 150 cm e pesa 55,7 kg. Ha lo scopo di ridurre al minimo il rischio e l’affaticamento per i lavoratori dell’industria e della sanità.
Rispetto alla versione più recente del robot iCub (iCub3), ergoCub è stato progettato per massimizzare l’accettabilità all’interno dell’ambiente di lavoro. Le sue mani sono ottimizzate per il trasporto di carichi pesanti, il suo viso ha un display oled flessibile che gli conferisce interazioni più espressive ed è dotato di una fotocamera Realsense D455 per la visione in profondità e di un lidar Rplidar S2 per la navigazione. L’intelligenza artificiale del robot gli consente di riconoscere visivamente oggetti e azioni e di manipolare un oggetto con entrambe le mani in scenari collaborativi. Pertanto il robot ergoCub è in grado di rilevare quando una persona intende dargli un oggetto, può raccogliere l’oggetto con le mani e poi restituirlo alla persona.
Il robot sarà presentato insieme all’ultima generazione della tuta sensorizzata iFeel, una tecnologia indossabile per la valutazione dei rischi per i lavoratori del futuro. Si compone di due tute e scarpe sensorizzate, per il monitoraggio on-line della biomeccanica umana nelle applicazioni sanitarie e industriali. Gli algoritmi di intelligenza artificiale elaborano le informazioni dei sensori per il monitoraggio online della biomeccanica umana e per la valutazione e la previsione del rischio online.
Sia il robot ergoCub che i dispositivi indossabili iFeel sono attualmente in fase di sviluppo nell’ambito del progetto ergoCub coordinato da Daniele Pucci, Head of the Artificial and Mechanical Intelligence Lab, con il contributo del Humanoid Sensing and Perception Lab guidato da Lorenzo Natale e dell’iCub Tech Facility guidata da Marco Maggiali. Il progetto ergoCub è sostenuto dall’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (Inail).
Inail e Iit: una collaborazione fruttuosa e consolidata
ErgoCub nasce da una collaborazione tra i due enti avviata nel 2021 con un progetto triennale, che ha richiesto un investimento di circa cinque milioni di euro. Gli sforzi dei ricercatori sono volti alla realizzazione di umanoidi e tecnologie indossabili, capaci, grazie all’intelligenza artificiale, di leggere il movimento e gli sforzi dei lavoratori e analizzare i dati relativi alle sollecitazioni fisiche, fornendo avvisi in tempo reale in modo da evitare il verificarsi di infortuni e tecnopatie in contesti industriali e sanitari. Il nome unisce il focus sull’ergonomia con l’umanoide bambino iCub dell’Iit, che ha costituito la piattaforma di riferimento per lo sviluppo del progetto.