In Liguria scendono gli importi medi richiesti per i mutui: il calo è pari al -9,1%, con un importo medio che passa da 128.255 euro del 2022 a 116.647 euro del 2023. Al contempo aumenta la durata media (tre mesi in più) per spalmare il finanziamento su più anni e abbassare la rata, che è passata dai 249 euro dello scorso anno a 358 euro.
È quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio di MutuiOnline.it.
Il costo del denaro è aumentato di 425 punti base da luglio 2022, portando ad agosto il Tan fisso medio a 3,84% e il Tan variabile medio a 4,93%. Questa forbice così significativa fa propendere i mutuatari verso la sicurezza di un fisso, scelto dal 93,4% dei richiedenti negli ultimi due mesi, rispetto a poco oltre il 50% di un anno fa. Dall’Osservatorio di MutuiOnline.it emerge anche l’aumento del reddito medio dei richiedenti, che è cresciuto ancora di 101 € rispetto al trimestre precedente (da 2.803 € a 2.904 €) ed è ormai quasi 900 € più elevato rispetto a inizio 2022.
Se invece puntiamo la lente d’ingrandimento a livello regionale, quali sono le tendenze principali che stanno caratterizzando questa stagione di aumento dei tassi d’interesse? In generale calano gli importi medi richiesti, aumenta la durata media per spalmare il finanziamento su più anni e abbassare la rata (aumentata complessivamente del 48%).
Al Nord calano gli importi richiesti
Rispetto al 2022 sono evidenti i cali negli importi medi richiesti: secondo i dati di MutuiOnline.it la Liguria fa registrare un -9,1% (da 128.255 € a 116.647 €), il Piemonte un -8% (da 128.764 € a 118.505 €), la Lombardia un -6,9% (da 167.611 € a 156.023 €), l’Emilia-Romagna un -6.6% (da 147.384 € a 137.729 €) e il Veneto un -6,3% (da 141.035 a 132.192 €). Sotto la soglia del -5% la Val d’Aosta (-4,7%) e il Friuli (-4,3%). Più limitati gli effetti per la regione col più alto importo medio richiesto in Italia, cioè il Trentino-AA, che perde solo il 2,7% (da 191.071 € a 185.873 €). La durata media del mutuo cresce un po’ ovunque, e in maniera particolarmente significativa proprio in Trentino: qui la durata media di un mutuo per acquistare una prima casa è cresciuto rispetto al 2022 da 25 anni e 4 mesi a 26 anni e 6 mesi.
La diminuzione degli importi medi e l’aumento della durata sono sicuramente dovute all’aumento significativo dei tassi. Infatti ipotizzando che il costo medio del mutuo nel 2022 fosse del 2,3% e nel 2023 sia del 3,7% (entrambi i dati pari al tasso medio dei fissi nei due anni) i richiedenti quest’anno spendono 47% in più al mese rispetto al 2022, pari a 140 € in più.
Mutui Giovani
A gennaio sono ritornati i mutui giovani per tutto il 2023: gli under 36 possono quindi usufruire di vantaggi fiscali e della garanzia statale sui mutui acquisto prima casa fino all’80% del valore dell’immobile, a patto di avere un Isee inferiore ai 40.000 euro. A livello nazionale l’età media dei richiedenti mutuo si è abbassata di 4 mesi dal 2022 al 2023, indicando un timido effetto di questa estensione della norma, che ricordiamo era stata invece molto efficace al suo lancio da parte del governo Draghi nella seconda metà del 2021. A livello regionale l’impatto più evidente è stato in Trentino-AA, dove i richiedenti sono passati da un’età media di 37 anni e 1 mese a 35 anni e 9 mesi. Segue poi l’Umbria che è passata da quasi 38 anni di età media a 36 anni e 8 mesi e chiude il podio la Sicilia che è passata da 37 anni e 9 mesi a 36 anni e 10 mesi. In Liguria non si registrano cambiamenti: l’età media è sempre di 37 anni e 8 mesi. In tre regioni invece vediamo un aumento dell’età media dei richiedenti: in Sardegna si è passati da 37 anni e 9 mesi a 38 anni e 5 mesi, in Molise l’aumento medio è stato di 3 mesi e in Abruzzo di 1 mese.