Il consiglio regionale ha bocciato la mozione di Paolo Ugolini (M5S) che impegnava la giunta a individuare risorse per promuovere nei Comuni le Comunità energetiche e di Autoconsumo collettivo, con il coinvolgimento dei residenti e l’impiego di aree o edifici di proprietà comunale, in particolare sostenendo le configurazioni che generano benefici diretti con la riduzione dei costi in bolletta per i cittadini con maggiore disagio.
A favore ha votato solo la minoranza (10 voti). La mozione, inoltre, sollecitava il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica a pubblicare il decreto sulla energia condivisa, che preveda il cumulo di detrazione fiscale e tariffa incentivante, e per attuare lo scorporo dell’energia condivisa in bolletta.
«Evidentemente parliamo un’altra lingua − afferma Ugolini − o, come è più probabile, la destra regionale preferisce fare la gnorri perché impreparata ad affrontare il tema all’ordine del giorno: la destra invece ha capito “Case green” e non solo si è lanciata in un’inutile e sterile discussione per difendere la casa degli italiani, ma ha stravolto anche i lavori d’Aula imponendo una discussione congiunta che ha messo nello stesso calderone la nostra mozione con l’ordine del giorno della Lega sulle case green. Al netto della mozione, che la destra regionale ha purtroppo respinto dimostrando ancora una volta la propria drammatica lontananza dalle reali esigenze dei cittadini, corre l’obbligo di far notare che in merito alla direttiva europea sull’efficientamento del patrimonio edilizio, il nostro Paese aveva anticipato i tempi grazie al Superbonus 110% del governo Conte. Uno strumento che Draghi prima e la destra nazionale poi, ha azzoppato con decisioni miopi e autolesioniste».
Ugolini rincara la dose: «Scandalose, in dichiarazione di voto, le parole dei consiglieri del centrodestra in merito al Superbonus: insistono con la panzana del debito e delle difficoltà causate alle imprese edilizie. Criticità, a loro dire, innescate dalla norma sull’efficientamento edilizio e relativi bonus. Una norma che la destra oggi al potere aveva giurato di difendere quando era in campagna elettorale. Salvo poi rimangiarsi la parola all’indomani delle elezioni. La destra regionale peraltro dimentica che le difficoltà odierne di imprese e famiglie sono tutte in capo alle giravolte della loro premier e del loro ministro dell’economia, il tutto con l’ausilio del loro alter ego, vale a dire il non compianto ex presidente del consiglio».
Con 19 voti a favore (maggioranza) e 9 contrari è stato invece approvato l’ordine del giorno 814, presentato da Stefano Mai (Lega Liguria-Salvini) e sottoscritto da tutto il gruppo, con cui si impegna la giunta a farsi parte attiva in ogni sede competente per sostenere la contrarietà del governo italiano alla direttiva europea sull’efficienza energetica degli edifici. Nel documento si rileva che gli immobili che non verranno ristrutturati perderanno valore, prefigurando una nuova “stangata” per i contribuenti, sia che affrontino le spese di ristrutturazione sia che rinuncino per l’onerosità dei costi, e si sottolinea che, a differenza dei paesi dei Nord Europa, buona parte degli immobili in Italia non sono di recente costruzione.
Nel dibattito sono intervenuti numerosi consiglieri: Ferruccio Sansa (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha difeso le finalità della direttiva europea in quanto si pone obbiettivi ambientali importanti e non più rinviabili; Gianni Pastorino (Linea Condivisa) ha condiviso la necessità di sostegni economici per attuare la normativa europea sulle “case green” mentre ha annunciato voto contrario all’ordine del giorno 814; Selena Candia (Lista Ferruccio Sansa presidente) ha spiegato che sono previste deroghe rispetto all’applicazione della direttiva Ue e che ci sarà una contrattazione su eventuali incentivi; Luca Garibaldi (Pd-Articolo Uno) ha rilevato la necessità di migliorare l’efficienza energetica degli edifici contribuendo a migliorare il rapporto fra ambiente e attività umane e ha annunciato voto contrario all’odg 814; Sandro Garibaldi (Lega Liguria-Salvini) ha sottolineato che l’Europa deve adottare tempistiche di applicazione più lunghe per attuare le misure previste nella direttiva sulle “case green”; Davide Natale (Pd-Articolo Uno) ha ribadito la necessità di attivare le comunità energetiche e ha annunciato voto contrario all’ordine del giorno 814; Paolo Ugolini (Mov5Stelle) ha annunciato voto contrario all’odg 814; Lilli Lauro (Cambiamo con Toti presidente) è intervenuta a sostegno dell’ordine del giorno 814 e ha criticato il voto negativo annunciato dai consiglieri di minoranza; Veronica Russo e Stefano Balleari del gruppo FdI hanno annunciato voto a favore dell’ordine del giorno 814.
L’assessore allo sviluppo economico Andrea Benveduti ha condiviso la necessità dell’efficientamento energetico, su cui la giunta è impegnata da tempo, e ha rilevato che questo settore apre anche nuove opportunità per la produzione italiana. L’assessore ha, dunque, annunciato il parere favorevole della giunta all’ordine del giorno 814 mentre, rispetto alla mozione 86, ha espresso parere contrario perché la prima parte è completamente assorbita, in quanto già ottemperata dall’agenda della giunta regionale, e nella seconda parte il parere negativo è motivata dalla impossibilità di cumulare la detraibilità con le tariffe incentivanti.
Al termine del dibattito Veronica Russo (FdI), prima firmataria dell’ordine del giorno 810 che prevedeva un quadro di incentivi per mitigare il costo delle ristrutturazioni legate alla direttiva europea, ha accolto la richiesta della minoranza di rinviare il documento nella competente commissione per approfondimenti.