Tutte le sedi sono sotto organico, mediamente, del 50%. Anche a Genova come nel resto del Paese, si è svolto il presidio dei lavoratori dei Beni culturali.
A Genova i Beni culturali organizzano la Biblioteca universitaria, l’Archivio di Stato, la Soprintendenza Archivistica, il Museo di Palazzo Reale e molte altre realtà che occupano circa 500 dipendenti a livello regionale, ma − denunciano i sindacati − ne servirebbero almeno il doppio. Si tratta del personale addetto alla vigilanza, assistenti amministrativi, assistenti tecnici: tutti sotto organico.
In tutto questo i carichi di lavoro continuano ad aumentare e ai progetti seguiti dalle varie strutture si aggiungono i progetti del Pnrr senza che vi siano le persone in organico per poterli portare avanti.
Il settore − denunciano ancora i sindacati − ha continuato a lavorare anche in pandemia attraverso aperture straordinarie online e progetti che potessero fidelizzare gli utenti anche a distanza.
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa hanno proclamato lo stato di agitazione del personale per chiedere un piano straordinario di nuove assunzioni, il rispetto del contratto e risorse per gestire il Pnrr.
Nel corso del presidio una delegazione sindacale è stata ricevuta in prefettura:
Luca Infantino segretario generale Fp Cgil Genova; Franco Volpi segretario regionale Cisl Fp Liguria; Paolo Badalini segretario generale Uilpa Genova.