Rispetto alla graduatoria del 2020, Genova perde sette posizioni nell’ultima classifica della Qualità della Vita, stilata ogni anno dal quotidiano economico Sole 24 Ore. Il capoluogo ligure si colloca al 26esimo posto, ma si conferma la migliore in regione: La Spezia guadagna tre posizioni e sale al 42esimo posto, Savona scala quattro gradini ed è 44esima, Imperia chiude 77esima, anche in questo caso avanza di quattro posizioni.
«Sulla qualità della vita a Genova penso non ci siano discussioni − commenta il sindaco Marco Bucci, a margine dell’assemblea degli industriali genovesi − Forse noi teniamo conto di alcuni parametri non inclusi nell’indagine e viceversa le indagini spesso tengono conto di parametri che noi non consideriamo. Ma penso che nessuno possa dire che a Genova non si viva bene».
L’indagine del quotidiano fotografa il benessere nelle province italiane con 90 indicatori, di cui 28 aggiornati al 2021. Per la prima volta c’è anche l’indice di Qualità della vita delle donne, che misura la geografia dei divari di genere, dove eccelle Treviso. Ma spicca anche una ligure, Savona, con la miglior performance italiana per percentuale di amministratrici di impresa (29,9% del totale provinciale. Segue il 29,5% di Imperia, secondo miglior risultato in Italia). Va peggio la qualità della vita femminile nel resto della Liguria: La Spezia 51esima, Imperia 61esima e Genova 62esima.
«È inarrestabile la scalata alla classifica di questi anni, guadagnando rispetto al 2020 tre posizioni − osserva il sindaco della Spezia, Pierluigi Peracchini − Queste classifiche hanno una grande utilità sia per gli amministratori locali sia per i cittadini per rendersi conto in maniera più oggettiva sui punti di forza e sui punti di debolezza negli indicatori proposti. Dopo Genova, siamo la prima provincia della Liguria per qualità della vita, una responsabilità importante: la fotografia del Sole 24 Ore ci offre una cartina di tornasole fondamentale su cui faremo una riflessione per i mesi a venire».
La classifica generale
Sul podio spiccano Trieste, Milano e Trento. Il Nord-Est, in generale, eccelle in questa 32esima edizione dell’indagine, con ben sette province nella top ten, tra cui Bolzano, Pordenone, Verona, Udine e Treviso. Tra le grandi città, guadagnano qualche posto in classifica Roma (dal 32esimo al 13esimo posto), Firenze (dal 27esimo all’11esimo), Bari (71esima, +1), Napoli (90sima, +2). Fanalini di coda Trapani, Foggia e Crotone.
Gli indicatori e i principali piazzamenti delle liguri
Il capoluogo ligure perde 12 posizioni nell’indicatore “ricchezza e consumi“, piazzandosi comunque tra i primi venti posti (18esima). Tutte in peggioramento le altre città: 27esima La Spezia (-10), 46esima Savona (-11), 65esima Imperia (-17). Genova 13esima per valore medio dei depositi bancari (23.324 euro), ma è anche tra le città più esposte a livello di debiti: 81esima, con una media di 37.554 euro. Capoluogo ligure ai primi posti per investimenti in riqualificazioni energetiche oggetto di detrazione fiscale: è sesta, subito seguita al settimo posto da Savona. Genova 15esima per retribuzione media annua (23.790 euro), più giù le altre province: La Spezia 48esima, Savona 58esima, Imperia 81esima. Capoluogo ligure ancora più in alto in classifica per ciò che riguarda il reddito medio da pensione: Genova è quinta con 22.411 euro, decima La Spezia.
Per ciò che riguarda l’indicatore “affari e lavoro“, Genova scende di 13 posizioni, al 38esimo posto. 66esima Savona (-20), 72esima Imperia (+4), 83esima La Spezia, giù di addirittura 38 posizioni. Genova in fondo alla classifica delle imprese che fanno e-commerce (95esima), ma anche le altre tre province non sono messe meglio, tutte tra il 72esimo e l’87esimo posto. Buona posizione per il capoluogo ligure sulle startup innovative: è 17esima. Bisogna invece scorrere fino al 93esimo posto per trovare un’altra ligure, Savona, ancora più in basso Imperia e La Spezia. Genova è settima per numero di imprese straniere. Appena 52esima per qualità delle strutture ricettive (numero di stelle delle strutture alberghiere). Ma Savona è addirittura ultima, La Spezia terzultima e Imperia poco più su, al 95esimo posto. Sulla qualità della vita delle donne, Savona spicca al quarto posto. La Spezia è 51esima, Imperia e Genova sono vicine, rispettivamente, al 61 e 62esimo posto.
Giustizia e sicurezza: Genova risale 7 posti, ma resta nella parte bassa della classifica, 90esima, così come Imperia (103esima, -1). Savona è 79esima (+8), La Spezia 58esima (+34 posti). I liguri, in particolare, risultano particolarmente a rischio frodi, truffe e delitti informatici, con tutte e quattro le province negli ultimi posti in classifica.
Nella graduatoria che considera le denunce di scomparsa di under 18, spicca l’ultimo posto di Imperia.
In ambito demografia e società, Genova scala la classifica generale, guadagnando ben 62 posizioni e si piazza al 35esimo posto. Sale anche La Spezia, +14, all’81esimo posto. Savona + 97esima (+8). Quartultima Imperia, che perde 14 posizioni rispetto al 2020. Oltre agli indicatori demografici, anche quelli legati al livello di istruzione: tre province liguri spiccano ai primi posti nella graduatoria delle persone con almeno il diploma, La Spezia quarta, Genova ottava, Savona decima. Imperia decisamente più giù, 91esima. Genova e La Spezia sono, rispettivamente, settima e nona per anni di studio, il capoluogo ligure è 15esimo per numero di laureati.
Pochi gli under 40 nelle pubbliche amministrazioni comunali liguri: Genova e Savona sono, rispettivamente, penultima e terzultima. Imperia 97esima, La Spezia 88esima. In ambito sanitario, Genova spicca al quinto posto per medici specialisti, 35esima per medici di medicina generale. Tutte le province liguri sono nella seconda parte di classifica per quello che riguarda l’indice di emigrazione ospedaliera: la posizione migliore delle quattro è del capoluogo regionale, 67esimo.
Per quello che riguarda la graduatoria generale relativa all’ “ambiente e servizi“, scala la classifica La Spezia, che si posiziona settima guadagnando ben 11 posizioni. Risale anche Savona (+22), 13esima. Guadagna 33 posti Imperia, al 47esimo posto. Perde invece ben 34 posti Genova, che scende al 39esimo piazzamento. Il capoluogo ligure è però sesto nell’offerta del trasporto pubblico, a poca distanza c’è La Spezia (13esima). Savona 22esima, Imperia solo 86esima. Genova e La Spezia sono seconda e quarta per tasso di motorizzazione. La Spezia è 12esima per qualità dell’aria, Savona 41esima, Imperia 43esima, mentre Genova si posiziona al 50esimo posto. Province ligure messe male guardando alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: Genova fanalino di coda, La Spezia quintultima, Savona 99esima e Imperia 95esima. Capoluogo ligure solo 99esimo per qualità della vita dei bambini, 88esimo per quella dei giovani. Va meglio agli anziani: Genova è 26esima per l’indicatore che riguarda la loro qualità di vita.
Nell’indice relativo alle smart city (su 36 indicatori, tra cui servizi online, wifi pubblico, open data, tecnologie di rete), Genova è 15esima, più indietro gli altri tre capoluoghi di provincia.
Infine, l’ambito “cultura e tempo libero“: Savona conferma il suo secondo posto, mentre Genova è settima e guadagna 15 posizioni. Imperia risale 12 posti e si posiziona 15esima. La Spezia, 20esima, perde 6 posti. Tante librerie, con Imperia, Savona e La Spezia nella top ten, ma anche tanti bar: Savona e Imperia sono seconda e terza, Genova è nona. La Spezia 13esima. Savona al primo posto per numero di ristoranti, Imperia quarta, La Spezia quinta. Genova al 14esimo posto. Per ciò che riguarda l’offerta culturale (spettacoli ogni mille abitanti), Savona e Genova sono rispettivamente 26esima e 28esima. Imperia al 30esimo posto, La Spezia 39esima. Ma i Comuni spendono ancora poco, rispetto al resto d’Italia, per la cultura: Savona è penultima, Genova 92esima, La Spezia 90esima. Imperia 76esima. Buona la copertura della fibra a Genova: 11esima per la banda ultra larga fttc (fino a casa), quarta per la banda ftth (fino all’armadietto). Genova terza per indice di sportività, ma è anche la città che più di tutte le altre, in Italia, ha dovuto fermare lo sport a causa del Covid.