Dopo l’annuncio di Funivie spa di voler avviare dal primo di ottobre la procedura di liquidazione con il licenziamento di tutti i 70 dipendenti, si muovono i sindacati per cercare di fornire un’alternativa possibile.
L’impianto, che da 100 anni porta il carbone che arriva in porto a Savona ai depositi di San Giuseppe di Cairo, scavalcando l’Appennino, è fermo dal 24 novembre 2019 giorno in cui una frana causata dal maltempo aveva danneggiato due piloni dell’infrastruttura.
«Nei prossimi giorni sono in programma molti incontri con le istituzioni su Funivie spa, dobbiamo trovare una soluzione per i 70 lavoratori che saranno licenziati − afferma Simone Pesce, responsabile territoriale della Cisl di Savona − è un patrimonio dell’intera regione che deve essere valorizzato, per questa ragione crediamo che si debba lavorare in una precisa direzione: le Funivie devono essere inserite in un nuovo sistema integrato delle rinfuse diventando così un asset importante per il nostro scalo. In questo modo si potrebbe creare anche un ciclo virtuoso con impatti sull’ambiente e sulla mobilità. Ci deve essere unità di intenti da parte di tutti in questo obiettivo, la tutela dell’occupazione è fondamentale».
Il 9 settembre è previsto un presidio davanti alla prefettura di Savona in occasione di un incontro a cui sarà presente anche la Regione.