La Liguria, con il Molise, è l’unica regione italiana a registrare un aumento dell’export nei primi nove mesi del 2020. Mesi caratterizzati dalla pandemia di Covid-19, che dall’inizio di marzo ha condizionato l’attività economica e, di conseguenza, le esportazioni del Paese, per effetto delle chiusure di molte attività produttive legate al contenimento dei contagi.
L’Italia nel complesso ha registrato una flessione delle esportazioni del 12,5%, con un andamento fortemente differenziato da regione a regione, e la Liguria si è messa in luce per un andamento positivo delle esportazioni: +1,1% (+58 milioni di euro). È quanto risulta da un report elaborato su dati Istat da Romina Galleri, economista della direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
I dati sono stati rilevati dall’istituto di statistica in base alla localizzazione delle aziende: si tratta quindi di export di prodotti delle aziende liguri, non semplicemente transitati attraverso il sistema portuale della regione.
Dall’analisi dei singoli settori economici risulta evidente che l’aumento è determinato dalla cantieristica navale (in positivo per 967 milioni di euro). Escludendo questo settore, le esportazioni liguri nei primi 9 mesi 2020 risultano contratte del 18%. Va inoltre rilevato che la performance positiva della cantieristica si deve in larga misura a Fincantieri, che nel febbraio 2020 ha venduto la Scarlet Lady, costruita nel cantiere di Genova-Sestri Ponente, al gruppo Virgin (Usa) per 710 milioni di dollari (fonte: Cruise Industry News).
Passiamo ora alle altre attività produttive, tenendo presente che il solo dato sull’export non può essere considerato indicativo dell’andamento di un determinato comparto: le vendite sul mercato italiano possono essere andate in controtendenza rispetto alle esportazioni, comunque dal report a cura della sede di Genova della Banca d’Italia sull’economia della Liguria (vedi qui) presentato il 26 giugno scorso, nel primo semestre del 2020 risultano in calo sia la domanda interna sia la domanda estera.
Nei primi nove mesi del 2020, secondo il report di Intesa Sanpaolo, in positivo risultano anche elettronica (+21 milioni di euro) e automotive (+17 milioni di euro) e il settore alimentare (+6,5 milioni grazie anche all’export di olio e carne).
Tutti gli altri principali settori hanno accusato arretramenti, in particolare meccanica (-211 milioni di euro), coke e prodotti della raffinazione del petrolio (-153 milioni di euro), metallurgia (-146 milioni di euro) e chimica (-123 milioni di euro). In calo anche life science (-66 milioni di euro) e agricoltura (-27 milioni di euro, pesano soprattutto floricoltura e pesca).