È stata aperta oggi pomeriggio alle 16 la rampa che dalla strada della Superba consentirà ai mezzi pesanti provenienti dal casello autostradale di Genova Aeroporto di dirigersi in porto attraverso il nuovo Varco di ponente, senza più interferire con la viabilità cittadina. All’apertura erano presenti, tra gli altri, oltre al presidente della Regione Liguria Marco Bucci, al vicepresidente Alessandro Piana e al consigliere regionale delegato allo Sviluppo Economico Alessio Piana, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, il viceministro Edoardo Rixi, il facente funzione sindaco di Genova Pietro Piciocchi.
«La rampa aperta oggi rappresenta un tassello fondamentale della strategia di riorganizzazione degli accessi al porto di Genova – ha detto Bucci – è un progetto integrato, che ridisegna la viabilità a servizio dello scalo in un’ottica moderna, funzionale e sostenibile. L’obiettivo è chiaro: aumentare la capacità e l’efficienza dei collegamenti viari, separare in modo definitivo il traffico pesante diretto ai terminal dal traffico urbano cittadino, e creare le condizioni per un accesso portuale più sicuro, più veloce e più fluido»
All’inaugurazione della nuova rampa è seguito il sopralluogo al nuovo Ponte del Papa, che grazie alla sua struttura ad arco con impalcati a due livelli sovrapposti, metterà a disposizione dei mezzi in transito nel bacino portuale di Genova Sampierdarena 4 corsie di marcia sull’impalcato in quota e altre 1 + 1 corsie a raso che possono essere raddoppiate nei casi di emergenza, migliorando la viabilità e luidificando gli ingressi ai varchi portuali.
«Il nuovo Ponte del Papa – ha aggiunto il presidente della Regione – è una delle opere dell’articolato piano di interventi per ridisegnare la viabilità di accesso al porto di Genova. Si tratta di interventi progettati per rispondere non solo alle esigenze attuali, ma anche per reggere l’impatto dell’aumento dei volumi di merce movimentata previsto nei prossimi anni. In questa prospettiva, il collegamento con il futuro Varco di Ponente, dotato di sistemi di controllo avanzati, rappresenta il punto di arrivo di una visione complessiva, che unisce infrastruttura e tecnologia per consolidare la competitività del porto e migliorare la qualità della vita in città».
Contestualmente sotto il ponte del Papa è stato siglato un protocollo d’intesa tra Comune di Genova, Mit e Rfi per coordinare e rendere compatibili due opere di importanza strategica per il territorio e in particolare il quartiere di Rivarolo.
L’accordo riguarda il più ampio intervento “Collegamento Bivio Fegino-Parco Campasso-Parco Rugna/Bettolo”, connesso al Progetto Unico di potenziamento del Nodo Ferroviario di Genova/Terzo Valico dei Giovi, in corso di realizzazione, e l’ulteriore prolungamento della metropolitana da Canepari (Certosa) a Pallavicini (Rivarolo), opera per cui il Ministero Infrastrutture e Trasporti ha assegnato un finanziamento di circa 64 milioni di euro. Il Protocollo vede la collaborazione di Mit, Rfi e Comune di Genova per armonizzare due opere di importanza strategica concentrate in un corridoio infrastrutturale, consentendo il proseguimento della metropolitana all’interno della Val Polcevera con collegamento a doppio binario, indispensabile per garantire il cadenzamento fino a 3 minuti in ora di punta. Come alternativa all’utilizzo degli spazi di uno dei binari destinati alla metropolitana (c.d. terzo binario), verrà riattivato un tratto dell’ “ex bivio Santa Limbania-Genova Santa Limbania”.
Il collegamento consentirà la circolazione delle locomotive tra Genova Campasso e gli impianti di Sampierdarena e Sestri Ponente, attraverso la realizzazione di un nuovo binario tronco adibito alla ribattuta delle locomotive a Santa Limbania e all’utilizzo della linea “Bastioni“. Il Mit metterà a disposizione di Rfi le risorse necessarie per la progettazione ed esecuzione della soluzione progettuale alternativa all’utilizzo del “terzo binario”, che consiste nella realizzazione di un nuovo binario tronco adibito alla “ribattuta” delle locomotive a Santa Limbania (totale 50 milioni di euro). Rfi svilupperà la progettazione e l’esecuzione della soluzione progettuale alternativa all’utilizzo del cosiddetto “terzo binario”.