In Liguria sono una cinquantina le aziende che coltivano cannabis sativa che vedono la produzione a rischio con l’entrata in vigore dell’emendamento al Ddl Sicurezza che rende illegali le infiorescenze della canapa industriale e i suoi derivati.
«Stiamo parlando – scrive Confagricoltura Liguria in una nota – di un settore serio, altamente professionale che consta di oltre 50 aziende in Liguria, cui si affiancano le realtà della trasformazione con una base di manodopera stimata in circa 800/1.000 addetti. In Liguria parliamo di oltre un milione di euro di produzione lorda».
Dalla canapa si ricavano alimenti e cosmetici, semilavorati, fibra, polveri, oli o carburanti, materiale organico per bioingegneria o bioedilizia, fitodepurazione per la bonifica di siti inquinati, attività didattiche e dimostrative ricerca e florovivaismo.
L’entrata in vigore dell’emendamento, approvato lo scorso 31 luglio, comporterebbe l’inserimento della canapa sativa nell’ambito di applicazione della legge 309 del 1990 che disciplina stupefacenti e sostanze psicotrope. Confagricoltura, insieme alle altre associazioni, solleva forti dubbi su questo aspetto vista “la certificazione europea delle sementi utilizzate e quindi scientificamente prive di qualsiasi effetto drogante. Inoltre, il cbd o cannabidiolo, cannabinoide spesso presente in queste coltivazioni, è stato valutato dalla Food standard agency (Fsa) come un elemento sicuro e pertanto classificabile tra gli alimenti lo scorso 19 luglio”.
Da setti anni in Italia è legale produrre cannabis sativa in una filiera controllata, da sementi certificate, con contenuto inferiore allo 0,2 per cento di Thc, il principio attivo che ha effetti psicotropi. La legge 242 del 2016, sottolinea Confagricoltura Liguria ha “promosso in Italia la coltivazione e la filiera della canapa, quale coltura in grado di contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale in agricoltura, del consumo dei suoli e della desertificazione”.
Le stime del mercato europeo di prodotti a base di canapa si aggira per il 2024 intorno a un valore di 2,2 miliardi di euro e il settore italiano, secondo Confagricoltura, dal 2019 al 2023 è cresciuto di oltre il 200% e attualmente, dà lavoro a 10.000 persone, molti dei quali sono giovani. “La canapa industriale sta contribuendo a riportare gli under 40 nelle campagne i quali, spesso, partono da questo prodotto per poi investire su altri. Un fenomeno che non si vedeva da oltre 30 anni”, dice Jacopo Paolini, vicepresidente della sezione Lino e Canapa di Copa-Cogeca.