Chiusura in rialzo per le Borse europee che non sono rimaste contagiate dalla delusione di Wall Street per i dati di Ndvia. Il colosso dei chip per l’artificial intelligence ha chiuso il secondo trimestre fiscale con ricavi in aumento a 30 miliardi di dollari, sopra le attese degli analisti a a 28,7 miliardi e più che raddoppiate sull’anno scorso (+122%). Per il terzo trimestre le vendite sono pronosticate a 32,5 miliardi (con una variazione di più o meno il 2%), a loro volta oltre le stime. L’utile è stato di di 16,59 miliardi di dollari, il 12% in più rispetto ai tre mesi immediatamente precedenti e un rialzo del 168% sullo stesso periodo dello scorso anno, quando aveva registrato 6,18 miliardi. Ma gli investitori si aspettavano numeri ancora più alti e il titolo di Ndivia sta perdendo punti a Wall Street. In Europa sono stati accolti con favore i dati sull’inflazione in Germania (ad agosto -0,1% congiunturale e +1,9% sull’anno) e in Spagna (- 2,2%). Domani verranno resi noti i dati sull’inflazione Usa e in area euro. Milano segna +0,92%, Francoforte +0,69%, Londra +0,43%, Parigi +0,84%, Madrid +0,23%. Spread sui 142 punti (variazione -0,34%, Rendimento Btp 10 anni +3,66%, Rendimento Bund 10 anni +2,25%).
A Piazza Affari Tenaris (+5,49%) guida il listino principale, seguita da St (+2,97%) che beneficia delle buone performance del settore dei chip. In coda Telecom (-1,34%), i titoli energetici con Hera (-1,09%) e Italgas (-0,79%), e Inwit (-0,83%).
Si indebolisce l’euro/dollaro che si attesta a 1,107 (1,112 ieri in chiusura), l’euro/yen a 160,87 (da 160,65) mentre il cross tra dollaro e yen e si attesta a 145,32 (144,39).
Torna a salire l’oro, con il contratto spot a 2.557,25 dollari l’oncia (+0,7%). In rialzo anche il petrolio, con il Brent sugli 80 dollari al barile (+1,95%) e il Wti a 76,26 dollari (+2,33%) e il gas, che si attesta a 38,57 euro al Megawattora (+0,13%).