Con la sua stazza di 70 mila tonnellate e una dimensione di 237 per 33 metri, il traghetto più grande del Mediterraneo ha fatto il suo ingresso nel bacino di carenaggio numero 4, nell’area delle riparazioni navali del porto di Genova, per una serie di interventi di manutenzione ordinaria. La nave di recentissima costruzione – è uscita dal cantiere cinese Guangzhou Shipyard nel 2023 – è anche la più grande mai accolta nei bacini pubblici gestiti da Ente Bacini e attesta la competitività a livello internazionale del comparto.
Manovre di precisione, coordinate dal comandante Locurzio, responsabile dei bacini di carenaggio e dal capo del Corpo Piloti Genova Danilo Fabricatore, hanno permesso alla Moby Fantasy un agile ingresso nel bacino, nonostante i ridotti spazi a disposizione non superiori a due metri per lato dai fianchi del mega traghetto. Entrato in servizio negli anni ’40 del Novecento, il bacino numero 4 era stato realizzato per soddisfare le crescenti esigenze del mercato, già allora internazionale, che guardava ai cantieri navali di Genova come a un punto di riferimento per la nautica. Con il crescere del comparto, è cresciuto il lavoro nelle officine del porto genovese che hanno attratto professionalità e competenze.
Oggi, a distanza di quasi ottant’anni, il bacino si conferma ancora adeguato a lavorare navi di ultima generazione, attestando la competitività di un settore, quello delle riparazioni navali, che negli ultimi anni ha segnato una crescita del volume di affari che sfiora l’80%, generando un’occupazione diretta di oltre 300 addetti e attivando investimenti privati superiori ai 100 milioni di euro.
Lo sviluppo del comparto è sostenuto da una serie di interventi di riqualificazione e potenziamento infrastrutturale, tra i quali quelli che interessano proprio il refitting del bacino 4 e la creazione di nuovi spazi operativi, ed è accompagnato dall’attivazione di strumenti e procedure per contenere gli impatti ambientali, come l’elettrificazione delle banchine che consente alle navi di spegnere i motori di bordo e l’utilizzo di anemometri per rilevare condizioni di vento non idonee alle lavorazioni con componenti volatili.
Nella stessa giornata di martedì 13 febbraio, l’imbarcazione è stata messa in secco e resterà in bacino per tutto il mese durante il quale saranno effettuati da San Giorgio del Porto una serie di lavori di carenaggio, come la pulizia della chiglia, la verniciatura e altre opere di manutenzione tecnica e meccanica. Terminati gli interventi, il traghetto ro-pax tornerà operativo consentendo il trasporto di circa 3.000 passeggeri e 3.800 metri lineari di carico rotabile.