Sarà il Movimento in onore di Genova Capitale Europea dello Sport, il tema della nuova edizione della Genova BeDesign Week. Svelate le date: dal 22 al 26 maggio.
Quattro nuovi percorsi da vivere per riflettere sulla capacità di adattamento, rispondere alle sfide contemporanee e adottare nuove tecnologie, materiali o processi creativi.
Giunta alla quinta edizione, la BeDesign Week è una manifestazione che è ormai rodata e soprattutto si identifica con una determinata zona del centro storico genovese che, grazie all’iniziativa di un gruppo di privati che hanno deciso di stabilirsi lì, è tornata ad animarsi come Distretto del Design. L’idea di creare un evento su più giorni che animasse i vicoli della rive gauche di via San Lorenzo ha incontrato subito il favore delle istituzioni, creando una felice collaborazione tra pubblico e privato.
La manifestazione continua a espandersi e a esplorare nuovi orizzonti nel segno dell’inclusione e della promozione culturale. Il percorso quest’anno sarà articolato in quattro diverse linee guida con l’obiettivo di rigenerare una porzione di territorio e di ricercare, diffondere e valorizzare il design.
Primo tema: outdoor senza confini, ovvero una riflessione sullo spazio esterno, pubblico o privato, con particolare riferimento ai nuovi modelli di progettazione del verde sostenibile, declinati secondo le diverse condizioni spaziali delle aree espositive.
Secondo, viaggio sensoriale alla scoperta degli interni: dove la casa diventa una tela espressiva e avvolgente. Un ponte tra i progettisti e gli appassionati di design che fornisce ispirazione e informazioni sulle ultime tendenze e innovazioni nel settore delle finiture degli interni.
Terzo, i container: percorso espositivo itinerante che vuole comunicare l’idea del “contenitore”, come involucri che racchiudono oggetti, sensazioni e pensieri e dove l’Interior Design si possa esprimere senza costrizioni e il progettista possa ricreare la propria personale espressività.
Ultimo tema, quello che viene considerato più importante: designer under 35, flussi creativi, percorso dedicato ai giovani designer, dove il design non è statico, ma un fluire continuo di idee, forme e funzionalità, attraverso nuove prospettive, ispirando un senso di movimento e cambiamento. «Continua senza sosta il lavoro del Distretto del Design per la rigenerazione urbana e per lo sviluppo del territorio, in sinergia con le istituzioni, soprattutto attraverso la Design Week genovese che, anche quest’anno ha accettato la sfida ed ha saputo rinnovarsi, sia nell’organizzazione sia nei contenuti della manifestazione, dando sempre più spazio al talento e sostenendo il design in tutte le sue applicazioni quotidiane», spiega Elisabetta Rossetti, presidente del DiDe – Distretto del Design di Genova.
Il successo del 2023, con la partecipazione di oltre 20 mila visitatori e l’apertura di 12 nuove attività nel distretto, conferma l’opera di rigenerazione urbana portata avanti dal Distretto che, tra le altre cose, ha agevolato l’apertura di decine di attività nel quartiere nell’arco degli ultimi quattro anni permettendo anche alla zona di riappropriarsi di quella vocazione che aveva perduto (Giustiniani era tradizionalmente il quartiere di mobilieri e falegnami). Quasi sold-out tutti i 130 appuntamenti programmati nella scorsa edizione tra momenti musicali (30), conferenze e talk (20), eventi dentro e fuori dal distretto (80) e le 8 mostre. Molto soddisfatti, anche per l’interazione che si è creata con i condomini, i 110 espositori presenti tra aziende e designer, 40 dei quali sotto i quart’anni di età, che hanno esposto in 98 spazi espositivi suddivisi in atri di palazzi (45), piazze (10) e attività commerciali (43) aperti al pubblico nei cinque giorni della manifestazione, che si è completata con il Fuori Distretto, ovvero 15 momenti organizzati fuori dal perimetro del DiDe per una manifestazione che allarga i propri confini inglobando altre aree del centro città. Numeri imponenti che danno il senso della crescita della Gbdw.
Paola Bordilli, assessore al Commercio Comune di Genova, dice: «Come amministrazione e come assessorato abbiamo sostenuto convintamente la manifestazione sin dalla sua nascita credendo in un progetto esemplare di come la sinergia tra enti pubblico e privato sistema camerale ed imprese possa trasformarsi in un volano ideale per coniugare economia, bellezza, arte creatività a beneficio di tutti. Sono felice che si dia sempre più spazio agli under 35, una delle tante piacevoli scoperte delle ultime edizioni, a cui va il nostro appoggio ed il nostro grazie per il loro entusiasmo e freschezza innovativa. La BeDesign Week è il periodo culminante di un lavoro che il DiDe svolge quotidianamente sul territorio e che, anche grazie al sostegno dell’amministrazione comunale, ha dato vita a nuove saracinesche alzate».
Quest’anno c’è un direttore artistico, Gianluigi Rossi: «Intendiamo far diventare la BeDesign Week di respiro internazionale. Ci immaginiamo Genova che diventa un appuntamento per giovani designer da tutto il mondo».
La Genova BeDesign Week è sostenuta da Regione Liguria, Comune di Genova, Camera di Commercio di Genova e Ascom Confcommercio Genova.
Outdoor senza confini
La design week 2024 proporrà una riflessione sullo spazio esterno, pubblico o privato, sia esso all’ombra di un colonnato storico o all’ultimo piano di un grattacielo battuto dal vento a cura di Marta Carraro paesaggista dello Studio Caarpa.
Genova città verticale per eccellenza presterà location diverse e inedite per raccontare come l’intervento progettuale possa declinarsi a seconda dell’ambiente, delle necessità funzionali e delle risorse disponibili.
I percorsi si articoleranno all’interno di androni e cortili, terrazze private e piazze storiche. Ognuna di queste situazioni sarà la sintesi del lavoro di progettisti, espositori e vivaisti configurando soluzioni specifiche e innovative per ogni tema. Durante la Genova BeDesign Week gli spazi saranno scenario di conferenze, laboratori, concerti e performance pensati in commistione con la specificità degli allestimenti.
L’edizione darà un particolare peso ai nuovi modelli di progettazione del verde sostenibile.
I produttori del settore si sono orientati da molto tempo verso una ricerca che tende alla “naturalizzazione” degli elementi artificiali del paesaggio.
Le superfici e rivestimenti oggi concorrono alla permeabilità del suolo e non vi si mettono in antitesi.
I sistemi di raccolta delle acque, quelli di ombreggiamento e il verde pensile danno vita a processi virtuosi in cui lo spazio esterno non è un sistema che assorbe risorse ma ne genera di nuove in favore del bene comune.
Approcci come quello del “dry garden” e dello “xeriscaping”, filosofie che puntano al raggiungimento della quasi autosufficienza idrica e alla bassa manutenzione del verde verranno introdotte al pubblico e declinate secondo le diverse condizioni spaziali delle aree espositive.
Nello specifico l’utilizzo di piante che potremmo definire “eroiche” data la loro capacità di sopravvivere con pochissima irrigazione e scarsa manutenzione sarà il grande tema unificante delle installazioni outdoor 2024.
Gli espositori saranno invitati a farsi ispirare da questo principio sviluppandolo a seconda di ciascuna condizione ambientale, immergendo le loro proposte in questo particolare contesto green.
L’obiettivo è che parallelamente all’esposizione dei prodotti venga mostrato come il tema del dry garden sia facilmente declinabile all’interno di molti contesti diversi.
Riteniamo che scoprire specie raffinate, poco note, provenienti da tutto il mondo ma tuttavia perfettamente integrate nel paesaggio mediterraneo potrebbe essere il primo passo per i visitatori a pensare (o ripensare) il proprio giardino o terrazzo in chiave “dry”.
Il tema del “dry garden” potrà essere esplorato attraverso molteplici punti di vista, a partire da una scala più ampia per arrivare a quella minuta dell’oggetto artistico e funzionale:
AMBIENTE – esperienze di aziende con una spiccata sensibilità ecologica applicata ai loro prodotti,
PAESAGGIO – tecnologie tradizionali o innovative che contribuiscono a disegnare il paesaggio che le ospita,
ARCHITETTURA – utilizzo di materiali di derivazione naturale in edilizia,
ARTE – ricerche e percorsi personali di artisti e designer sul tema.
CONTAINER 01.
Lanciata la Call per interior designer all’interno della prossima edizione della GBDW, Genova BeDesign Week 2024, sotto l’egida dell’ideatore e curatore Max Dalle Sasse, architetto e fondatore di DLA design Lab, che porterà in città studi di Architettura di caratura internazionale ad esporre i propri lavori.
L’esposizione che si baserà sulla de-contestualizzazione dei container, li vedrà collocati in 2 punti cruciali e centrali per Genova legandone, idealmente, ogni realtà. Un abbraccio simbolico che partendo da piazza Sarzano, adiacente alla suggestiva sede della Facoltà di Architettura è destinato a stringersi al Porto Antico, ove saranno riuniti i container per creare una mostra collettiva a cielo aperto.
L’obbiettivo è comunicare l’idea del “contenitore”, la via della materia e della luce in un codice unificante. Contenitori come involucri, che racchiudono oggetti, sensazioni e pensieri. Contenitori come luogo intimo e raccolto, di riti e ribellione: il teatro di un viaggio nell’opera dei progettisti d’interni contemporanei.
Il focus vuole essere quello di dichiarare per l’interior design la necessità della luce, di una luce che è la luce della memoria, dell’artificiale, degli elementi primordiali e delle distanze siderali. Oggetti sospesi, fissati in strutture luminose e fredde, per la rappresentazione di rifugi metropolitani dinamici delle dimore di oggi.
Secondo l’ideatore e curatore Max Dalle Sasse, uno dei nuovi volti della redazione del DI.DE Distretto del Design, questo contenitore si trasforma in un porto franco dove l’interior design si possa esprimere senza costrizioni di una filiera commerciale che spesso lo imprigiona.
E dichiara: «I progettisti saranno obbligati a ricrearsi un personale contenitore mobile della propria espressività, cogliendo così l’opportunità di promuovere il proprio lavoro e mettere in evidenza le competenze teoriche e pratiche acquisite in fase di ricerca e sperimentazione, oltre il percorso narrativo di alcune delle esperienze lavorative più significative ed identitarie, un personale micro-cosmo che racconti la propria visione dello spazio per abitare».
Sono stati selezionati 60 studi di progettazione d’interni di caratura nazionale, in base ad un approfondita analisi e ricerca che ha visto come elemento principale di selezione un approccio contemporaneo, ed un spiccata sensibilità all’utilizzo della luce, dei materiali, e del colore.
Verranno successivamente selezionati fino a 12 progetti, e comunque in base alla disponibilità degli spazi che verranno concessi per l’installazione di 12 container.
A ogni studio partecipante verrà assegnato un container nel formato da 20 piedi per esprimere la propria creatività.
Questo è solo il primo passo: obbiettivo dell’evento è rendere itinerante la mostra espositiva collegandola idealmente e fisicamente ai porti delle altre città di mare che ospitano eventi analoghi, nei mesi di settembre e ottobre 2024, trasportando via nave i container, che troveranno così una nuova collocazione per essere visitati ed ammirati.