Il mercato del private equity in Italia si è attestato nuovamente su livelli record anche nella fase conclusiva del 2022, registrando ben 132 nuovi investimenti nel quarto trimestre, secondo i dati dell’Osservatorio PEM di LIUC Business School. Lo scorso anno, nel medesimo periodo, l’Osservatorio aveva mappato 117 operazioni. A fronte di ciò, l’Osservatorio PEM ha censito, nel corso del 2022, 441 operazioni complessive, un dato di assoluto rilievo se si ricorda che il 2021, già anno da record, aveva registrato 387 deals.
Delle 441 operazioni su scala nazionale, 8 sono state concluse in Liguria. Sono tutte operazioni di maggioranza (buy out). Il 75% delle operazioni è stato realizzato da operatori internazionali, il settore predominante è quello industriale
«Il 2022, trainato da un ultimo trimestre da record – dichiara Elio Milantoni, Head of Deloitte Corporate Finance Advisory e M&A leader – è stato un anno degno di nota per il private equity italiano, con il maggior numero di deal registrati in un anno e ben 54 deal in più rispetto all’anno precedente, dimostrando la solidità del mercato a fronte dell’attuale scenario macroeconomico. “È inoltre particolarmente interessante osservare come le operazioni di add on rappresentino quasi la metà del totale durante l’anno appena concluso, a testimonianza del fatto che le strategie di aggregazione industriale, alle quali il nostro paese si presta particolarmente, rappresentino un importante strumento di resilienza dinanzi ad un futuro più incerto. Viene infine rinnovata anche la fiducia degli operatori internazionali, i quali hanno rappresentato più della metà degli investitori delle operazioni concluse nel corso del 2022, a dimostrazione del fatto che la qualità delle eccellenze italiane continua ad essere premiata in un contesto globale caratterizzato da continue evoluzioni».