“Cassa Depositi e Prestiti è in costante contatto con i vertici societari di Ansaldo Energia che stanno finalizzando un piano industriale volto a preservare e valorizzare le competenze dell’azienda. In tal senso, Cdp valuterà in modo costruttivo assieme all’intera compagine azionaria i dettagli del piano”.
Così, in una nota, Cassa depositi e prestiti che detiene l’88% di Ansaldo Energia, attraverso Cdp Equity, in merito allo sciopero di Genova.
“Cdp riconosce il valore delle competenze tecnico-ingegneristiche di Ansaldo Energia e monitora attentamente l’evolversi della situazione attuale determinata dalle conseguenze sul portafoglio ordini derivanti dalle vicende belliche internazionali. Affinché questo percorso raggiunga i risultati prefissati, occorre il coinvolgimento responsabile e consapevole di tutti i soggetti coinvolti anche al fine di assicurare il regolare svolgimento dell’attività aziendale”.
Non certo la risposta che si aspettavano gli oltre duemila lavoratori in sciopero da stamattina e che hanno bloccato per tutto il giorno il casello di Genova Ovest, la sopraelevata, via Cantore e via di Francia.
«Il comunicato di Cassa depositi e prestiti è assolutamente insufficiente e negativo. In controluce a queste dichiarazioni leggiamo un futuro piano industriale da lacrime e sangue. Chiedevamo un impegno per la ricapitalizzazione, ma in quel testo non c’è alcun cenno. La lotta continua anche questa notte con lo sciopero che viene prolungato e domani mattina, alle 5.30, decideremo le nuove forme di lotta». Così all’Agenzia Dire il segretario generale della Fiom Genova, Stefano Bonazzi, dopo la nota di Cassa depositi e prestiti sulla vertenza Ansaldo Energia. Intanto, i lavoratori hanno smobilitato i blocchi e sono tornati in corteo verso l’azienda, a Campi. «Nel comunicato − aggiunge il sindacalista − si richiama la responsabilità dei vari attori in campo, come a intendere che i lavoratori siano degli irresponsabili. Non può che esserci una reazione compatta».
Antonio Apa della Uilm commenta: «Dopo una grande e generosa mobilitazione dei lavoratori di Ansaldo Energia, Cdp se ne esce con una nota che non dice assolutamente nulla. Non dà nessuna risposta alle sollecitazioni sindacali. Un vero capolavoro di ipocrisia diplomatica. Mi chiedo, quanto tempo impiegherà ancora Cdp per risolvere i problemi di Ansaldo Energia? Quelli veri a partire dagli aspetti finanziari, industriali, di organizzazione e di ordini. L’assenza di Cdp sul sito industriale di Genova continua. È ovvio che un processo di ricapitalizzazione non si può fare senza un progetto di politica industriale, quello che manca all’Ansaldo Energia. Se questi signori che occupano posti di prestigio finanziati dalla collettività si riducono a non intervenire su un asset strategico del sistema paese, è meglio che cambino mestiere».
«Sono soltanto parole vuote quelle scritte da Cassa Depositi e Prestiti nel documento inviato oggi − dichiara, in una nota, Luca Maestripieri, segretario generale Cisl Liguria − non c’è alcuna notizia positiva rispetto alla procedura di ricapitalizzazione: mancano elementi chiari e certi su quando verrà fatta e soprattutto sulla portata economica dell’intervento. È evidente che la preoccupazione, vista l’assoluta mancanza di chiarezza mostrata da Cdp, cresce ancora di più. Inviare una lettera vuota di contenuti e piena solo di frasi di circostanza è stato anche mancare di rispetto non solo al futuro di tanti cittadini, lavoratori dell’azienda e dell’indotto, ma anche all’intera città».
In giornata il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti aveva definito «insopportabili» i blocchi a margine della presentazione del nuovo assessore alla Sanità: «La preoccupazione dei lavoratori è assolutamente legittima, ma credo che non possa essere accompagnata da gesti e manifestazioni che ledono la libertà e la dignità del lavoro altrui: bloccare la città va oltre l’esercizio del diritto di sapere il proprio futuro. I blocchi sono insopportabili perché vuol dire mettere il lavoro di qualcuno prima del lavoro di qualcun altro e io questo non l’ho mai fatto. I lavoratori di Ansaldo hanno il diritto di conoscere il futuro del proprio lavoro, come gli altri cittadini hanno diritto ad avere strade sgombere per muoversi: questo non vuol dire non difendere i propri interessi, vuol dire farlo nel rispetto dei diritti di tutta la città. In questo momento mi sembra un braccio di ferro poco fruttifero: i lavoratori di Ansaldo stanno perdendo soldi nei loro scioperi, non avendo a Roma un interlocutore in grado di riceverli. Chiedere una risposta a chi non esiste è un esercizio dannoso anche per le normali procedure sindacali». Toti ha precisato che «hanno ragione i sindacati quando dicono che l’Ansaldo è un’azienda strategica non solo per il nostro territorio, ma per l’Italia, ne siamo tutti convinti. Per quello che mi è dato sapere, ne è convinta anche Cdp, con cui sono in contatto. Ansaldo energia è strategica per il nucleare del futuro nel nostro Paese, per la decarbonizzazione appena la crisi energetica cesserà e Cdp sta lavorando a un piano di racapitalizzazione che è quello che chiedono i sindacati e il management sta lavorando a un nuovo piano industriale».
Tuttavia, prosegue il governatore, «visto che non mi risulta vi siano impellenze circa il pagamento degli stipendi o situazione di grave urgenza, credo che i sindacati dovrebbero attendere come tutti noi che si insedi il nuovo governo. Oggi pretendere incontri da chi non esiste è irrealistico. Nei prossimi dieci giorni ci sarà un ministro dello Sviluppo economico e dell’Economia e, in quel momento, saremo i primi a chiedere un confronto allargato alle parti sociali per comprendere qual è il percorso immaginato da Cdp per Ansaldo e a pretendere che Ansaldo sia tra i primari dossier da affrontare. Auspicherei che seguendo le organizzazioni sindacali che stanno tenendo un profilo più ragionevole, si torni a una normalità in attesa di avere il nuovo interlocutore».
Il sindaco di Genova Marco Bucci invece ha dichiarato: «Il Comune di Genova è vicino ai lavoratori di Ansaldo Energia, un’azienda storica che rappresenta un’eccellenza per la nostra città. Esprimo la piena solidarietà ai lavoratori con l’auspicio che la situazione possa risolversi in tempi brevi e nel modo migliore. Saremo a fianco degli enti preposti per la salvaguardia della continuità occupazionale, convinti che vadano tutelati i diritti dei lavoratori e la permanenza dell’azienda sul territorio. Pur condividendo le preoccupazioni dei manifestanti non dobbiamo dimenticare che il blocco stradale sta procurando notevoli danni alla città. Auspichiamo un confronto costruttivo tra le parti senza dover ricorrere a manifestazioni estreme a danno di Genova».
Il segretario della Fim Cisl Liguria, Christian Venzano, ricorda che «oggi siamo qui perché l’incontro di ieri con il prefetto non è andato assolutamente bene, non ci ha detto l’unica cosa che ci aspettavamo ovvero che Cdp si impegnasse in una nuova ricapitalizzazione perché Ansaldo energia è strategica per il Paese. Anzi, abbiamo avuto una cattiva notizia: che l’ultima tranche della vecchia ricapitalizzazione del 2019 che doveva essere di 50 milioni, sarà solo di 36 milioni per tenere il minimo di liquidità sufficiente per far andare avanti l’azienda. Questo non è il segnale che vogliamo da Cdp».