Le cosiddette “spese pazze” degli ex consiglieri regionali liguri erano in realtà tutte lecite, in assenza di “parametri predeterminati dalla legge” per stabilirne la pertinenza con l’attività dei gruppi. Lo scrivono i giudici della Corte d’Appello di Genova nelle motivazioni della sentenza che ha assolto tutti e 19 i politici locali – tra cui l’ex viceministro leghista Edoardo Rixi – accusati di peculato e falso, dichiarando inammissibile il ricorso presentato dalla Procura.
Rixi, attuale coordinatore della Lega, in primo grado era stato condannato a tre anni e cinque mesi; pertanto, si era dimesso da viceministro dei Trasporti. Con Rixi sono stati assolti Michele Boffa, ex presidente del Consiglio regionale (Pd), Antonino Miceli (Pd), Marco Melgrati (Fi), Luigi Morgillo (Fi), Matteo Rosso (Fi), Gino Garibaldi (Fi) , Franco Rocca (Fi), Alessio Saso (Ncd), Francesco Bruzzone, senatore della Lega, allora presidente del Consiglio regionale, Marco Limoncini (Udc), Armando Ezio Capurro (Noi con Burlando), Aldo Siri (Lista Biasotti), Raffaella Della Bianca (Fi), Roberta Gasco (Udeur), Marilyn Fusco (Idv), Giacomo Conti (Federazione della Sinistra), Matteo Rossi e Alessandro Benzi, entrambi in Sel. Per loro le pene in primo grado andavano da 3 anni e due mesi a 2 anni e un mese. Erano stati assolti in primo grado Massimo Donzella (Udc), Ezio Chiesa (Pd) e Stefano Quaini, ex Idv e Sel.
Le accuse erano di falso e peculato. Dopo alcune condanne in primo grado erano arrivate le assoluzioni in Appello, ora il pronunciamento del terzo grado di giudizio a seguito del ricorso presentato dalla procura.
In una nota Rixi dichiara: «Con la conferma dell’assoluzione espressa nei precedenti gradi di giudizio, la Cassazione ribadisce la mia estraneità alle infamanti accuse di falso e peculato che ho combattuto per anni. Pur sapendo di essere innocente nel frattempo mi sono dimesso da viceministro, ho rinunciato alla poltrona da governatore e ho preferito non assumere ruoli per evitare futili critiche alla Lega e al mio operato. Una vicenda che dovrebbe far riflettere i giustizialisti della prima ora, quelli che mi hanno chiesto subito le dimissioni: i processi si celebrano in tribunale, non in piazza. È la sottile differenza tra democrazia e demagogia. Ringrazio Matteo Salvini, la Lega, famiglia e amici che mi hanno fatto sentire sempre il loro sostegno. Ora guardiamo avanti, per le elezioni comunali a Genova e per le prossime Politiche c’è molto da fare».
Sulla vicenda è intervenuto lo stesso leader della Lega, Matteo Salvini: «Dopo dieci anni di fango e attacchi violentissimi – riporta l’Ansa – Edoardo Rixi e Francesco Bruzzone sono stati assolti definitivamente dalle accuse per le cosiddette ‘spese pazze’ in Regione Liguria. Sono felicissimo per loro! Meglio tardi che mai, ma un Paese civile non può tollerare un simile tritacarne. Anche per questo cambieremo la giustizia”. Lo dice il leader della Lega, Matteo Salvini».
«Ho accolto con grande soddisfazione la decisione della Corte di Cassazione che ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dalla Procura di Genova in merito alla vicenda delle spese pazze – dichiara Carlo Bagnasco, coordinatore regionale di Forza Italia – confermando l’assoluzione in appello con formula piena per gli ex consiglieri regionali coinvolti nel processo, tra cui il coordinatore provinciale di Forza Italia a Savona e sindaco di Alassio, Marco Melgrati. L’amico Marco naturalmente godeva della mia e della nostra fiducia e la riconferma nel delicato ruolo ne è la testimonianza palese; la definitiva pronuncia della Corte è però motivo di particolare compiacimento. Il nostro movimento politico fa da sempre del garantismo una bandiera e la decisione della Cassazione conferma la bontà di questa nostra impostazione. Colgo l’occasione per salutare e abbracciare tutti gli ex consiglieri assolti e per esprimere il mio affetto in particolare per Edoardo Rixi, segretario della Lega Liguria, per Matteo Rosso, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, oltre che per gli altri amici che nel 2010-2012 facevano parte del gruppo del Popolo della Libertà: Gino Garibaldi, Roberta Gasco, Luigi Morgillo, Franco Rocca, Alessio Saso.
Quella di ieri è davvero una buona notizia per la Liguria e, più in generale, per chi crede ancora nell’impegno politico».
«Apprendo con grande piacere – dichiara Giovanni Toti – che la Corte di Cassazione ha assolto in via definitiva gli ex consiglieri regionali liguri coinvolti nel processo delle cosiddette “spese pazze” relative ai i bilanci degli anni tra il 2010 e il 2012. Credo che sia una notizia importante per tutti sapere che amici come Edoardo Rixi e Matteo Rosso sono stati sollevati da ogni accusa ingiusta e infondata, anche se rimane la certezza che tutta la politica debba essere chiamata a una riflessione profonda su questa vicenda. Siamo ben felici dell’assoluzione definitiva che, tra gli altri, ha riguardato anche gli ex consiglieri regionali della nostra regione, Francesco Bruzzone, ora in Senato, Marco Melgrati, attuale sindaco di Alassio, e Roberta Gasco. – conclude il gruppo consiliare in Regione Liguria della Lista Toti – Una vicenda, quella delle cosiddette spese pazze che si chiude nel migliore dei modi, con l’assoluzione piena di tutti i consiglieri, ma che deve farci pensare a quello che succede quando la gogna mediatica, senza logica alcuna, fagocita persone che in realtà si sono sempre comportate stando dentro i termini della legalità. Dopo tante polemiche inutili e tanto fango gettato siamo ben felici che la verità, di cui non abbiamo mai dubitato, si sia delineata con cristallina chiarezza».