Le imprese della ristorazione chiedono alla politica un cambio di passo nelle regole sul green pass, in questa fase di progressiva riduzione del numero dei contagi, a cominciare dal controllo dei certificati verdi.
Il presidente regionale Fipe‐Confcommercio Liguria, Alessandro Cavo, ha inviato una
lettera al governatore Giovanni Toti, chiedendo di sostenere presso la Conferenza delle
Regioni l’esigenza di un ripensamento del sistema delle sanzioni. La richiesta è semplice:
nel caso in cui le forze dell’ordine, durante un controllo all’interno di un Pubblico esercizio,
dovessero riscontare la presenza di un cliente sprovvisto di green pass, la sanzione
dovrebbe scattare solo a suo carico e non anche all’indirizzo del gestore del locale.
«In questi mesi – sottolinea il presidente Cavo – bar e ristoranti si sono sobbarcati l’onere di effettuare controlli dei green pass a tappeto, per spingere sempre più persone a vaccinarsi. A questo punto l’obiettivo è stato raggiunto e praticamente tutti sono provvisti di green pass. È chiaro che non possiamo andare avanti così all’infinito, anche perché questo lavoro comporta costi e oneri organizzativi tutt’altro che trascurabili per noi imprenditori. Per scovare 4 clienti senza certificato dobbiamo effettuare oltre 100 controlli. È un sistema che non sta più in piedi, divenuto sempre più complicato, basti pensare agli oltre 65 provvedimenti degli ultimi mesi».
Secondo Cavo è arrivato il momento di introdurre il principio di autoresponsabilità, così
come fatto in molti altri settori: «Chi si presenta in un bar o in un ristorante senza certificato verde lo fa assumendosi il rischio di essere multato. I gestori dei locali sono qui per lavorare e offrire un servizio alla clientela, non per sostituirsi alle forze dell’ordine».