Esordio brillante di Stellantis alle Borsa di Milano e Parigi. A Milano il nuovo gruppo è partito con +2,8%. Intorno alle 10 sul listini milanese segna +5,39% e a Parigi +5,33%. A Piazza Affari il maggior azionista di Stellantis, Exor, è a +2,09%, mentre il Ftse Mib, in linea con le altre borse europee, ha aperto in negativo la settimana, segnata dal debutto a Piazza Affari, Parigi e New York della società nato dalla fusione tra Fca e Peugeot, dall’evolversi in Italia della crisi del Governo Conte, dall’insediamento negli Usa del nuovo presidente Usa Joe Biden e dalla decisione sui tassi della Bce.
A New York Stellantis debutterà domani, poiché il mercato americano oggi è chiuso per la festività del Martin Luther King Day.
Il Ftse Mib di Milano è partito a – 0,36%, lo spread Btp/Bund con 116 punti (115 punti in chiusura venerdì), Madrid in apertura segna -0,54%, Parigi -0,48%, Francoforte -0,62%, Londra -0,97%
La Borsa di Tokyo avvia la prima seduta della settimana in ribasso in attesa dei dati sul prodotto interno lordo in Cina nel quarto trimestre, mentre rimangono presenti i timori sulla recente crescita dei contagi del coronavirus in Giappone. In apertura l’indice di riferimento Nikkei segna una flessione dell’1,02% a quota 28.229,07, e una perdita di 290 punti.
Avanzano gli indici cinesi con il +6,5% del Pil in Cina nel quarto trimestre e il dato annuale per la prima volta sopra i 100.000 miliardi di yuan. Shenzhen guadagna l’1,48%, Shanghai lo 0,48% e Hong Kong lo 0,83%. Tra le altre Borse, Seul lascia invece il 2,33% e Sydney lo 0,78%.
Sul mercato dei cambi lo yen è stabile sul dollaro a 103,80 mentre guadagna terreno sull’euro, trattando a 125,20.
Le quotazioni dell’oro sono in rialzo sui mercati asiatici. Il metallo prezioso avanza dello 0,4% a 1.837 dollari l’oncia. Il petrolio inizia la settimana in lieve calo con il rialzo del dollaro e i timori per la pandemia. Il greggio Wti passa di mano a 52,23 dollari al barile, in calo dello 0,25% rispetto ai 52,36 dollari della chiusura di venerdì. Il Brent cede lo 0,34% a 54,91 dollari al barile.