Da fine febbraio Intesa Sapaolo ha messo in campo iniziative per mettere in sicurezza i colleghi e i clienti, rafforzato il dialogo con i clienti semplificandolo e potenziato il sistema dei pagamenti digitali. Lo ha detto detto Stefano Barrese, responsabile della divisione della Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo, oggi, nel corso dell‘audizione alla commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario.
Sul fronte della liquidità la banca ha messo a disposizione un «plafond da 15 miliardi per continuare a dare ossigeno alle attività. Un plafond che poi è stato aumentato a 50 miliardi. Ad oggi di questi 50 miliardi sono stati erogati 12 miliardi di cui 4 miliardi a valere sulle iniziative del decreto liquidità. Nell’ambito del decreto Cura Italia – ha proseguito Barrese – ci siamo occupati delle moratorie alle aziende e abbiamo processato 180 mila pratiche, il debito residuo posticipato è di 28 miliardi. Per quanto riguarda il decreto liquidità, e in particolare le erogazioni fino a 25 mila euro, abbiamo erogato 109 mila pratiche per oltre 2 miliardi. Nell’ambito delle attività con il Fondo di Garanzia e Sace c’è stata la manifestazione d’interesse di 200 aziende per 5 miliardi, esclusa l’operazione sulla filiera di Fca. Le operazioni fatte sono 10 per circa 100 milioni».
Le moratorie e le sospensioni dei prestiti personali disposte da Intesa Sanpaolo al 10 giugno sono state 170 mila per circa 10 miliardi di euro di debito residuo. «Per quanto riguarda le famiglie – ha precisato Barrese – sin da febbraio abbiamo provveduto alle moratorie e alle sospensioni dei prestiti persone su tutto il territorio nazionale. C’è stata poi l’attività dell’anticipazione della cassa integrazione con l’erogazione di 15 mila bonifici».