Chiudono tutte in forte perdita le borse europee. L’inasprirsi del confronto tra Usa e Cina sulla vicenda Huawei, con la decisione di alcuni Paesi di aderire alla posizione di Washington, ha provocato un’ondata di sfiducia sulla crescita economica globale e una conseguente previsione di minor fabbisogno di petrolio, oggi in forte calo di prezzi. All’effetto depressivo delle preoccupazioni per la disputa tra Washington e Pechino e del ribasso del petrolio si sono aggiunti il monito del Fondo monetario sulla crescita, le incertezze sulla Brexit e l’attesa per le elezioni europee del week end.
Eurostoxx segna -1,71%, Eurostoxx 50 – 1,69%, Cac 40 di Parigi -1,81%, Dax 30 di Francoforte -1,78%, Ibex 35 di Madrid -1,28%, Ftse 100 di Londra -1,41%.
Milano ha terminato le contrattazioni con Ftse Italia All-Share a 22.040,94 punti (-2,01%) e Ftse Mib a 20.136,39 punti (-2,12%). Lo spread Btp Italia /Bund a dieci anni si è rimesso in movimento, allargandosi a 275,50 punti base dai 271 pb della chiusura di ieri.
A Piazza Affari hanno sofferto i tecnologici come negli altri listini mondiali (l’indice delle società high tech americane retrocede a 1.277,74 punti, perdendo il 2,11%), i petroliferi e i finanziari. Tra i maggiori ribassi del Mib Stm -5,67%, Saipem -5,17%, Tenaris -4,23%, Unipol -3,95.
Sul mercato dei cambi, si rafforza leggermente il dollaro con l’euro sceso a quota 1,115 (da 1,1167 ieri in chiusura). L’euro vale inoltre 122,4 yen (da 123,53), mentre il dollaro-yen si attesta a 109,7 dollari (110,64).
In forte calo il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che viaggia a 58,18 dollari per barile (-5,28%).