De Chirico, Fontaine, Emanuele Luzzati. E un restauro che riporterà alla luce una nuova suggestiva sala da oltre 100 posti, nei cosiddetti “teatrini” di Palazzo Ducale. La direttrice Serena Bertolucci racconta le novità in programma per il 2019, a partire proprio dalle mostre che apriranno questa primavera.
Esposizioni di prestigio e un impegnativo programma da 600 eventi l’anno. Ma soprattutto, un obiettivo ambizioso, che suona anche come una responsabilità: quello di valorizzare Palazzo Ducale come centro culturale e luogo da visitare. «Il Ducale non è solo un contenitore – sottolinea Bertolucci – Ma è una struttura che può dare tantissimo, in grado di rendere orgogliosi i genovesi e di invogliare i visitatori che vengono da fuori a tornare nella nostra città. Vogliamo dire questo: noi siamo qui e ci mostriamo».
Claire Fontaine
La borsa e la vita
8 marzo-5 maggio 2019
Loggia degli Abati, Palazzo Ducale
Da martedì a venerdì, dalle 15 alle 19, sabato e domenica dalle 11 alle 19. Chiuso il lunedì.
Ingresso libero
Mentre Paganini Rockstar si avvia alla conclusione con un bottino di circa 40 mila visitatori, «un risultato egregio per questo progetto», afferma Bertolucci, Palazzo Ducale guarda dunque già alla novità di primavera. La prima inaugurazione sarà quella della mostra di Claire Fontaine, “La borsa e la vita”, in programma dall’8 marzo al 5 maggio. Una quarantina di opere di arte contemporanea, tra quadri, sculture, video e installazioni, che ruoteranno attorno all’idea di valore e di frugalità. «Tra le particolarità di questa mostra – racconta la direttrice – gli eventi collaterali che coinvolgeranno anche i caveau di Banca d’Italia e Banca Carige».
Giorgio de Chirico
Il volto della Metafisica
30 marzo-7 luglio 2019
Palazzo Ducale
Da martedì a domenica, dalle 10 alle 19,30
Biglietti: intero 12 euro, ridotto 10 euro.
Scuole e bambini dai 6 ai 14 anni 4 euro
Si prosegue, dal 30 marzo al 7 luglio, con l’esposizione dedicata a Giorgio de Chirico, “Il volto della Metafisica”, artista che “torna” a Genova dopo 25 anni dall’ultima mostra. «Si tratta di una rassegna che ho fortemente voluto – dice il direttore – Sarà una mostra tematica, per la quale abbiamo diverse idee in mente. Per esempio, ci sarà la possibilità di visitarla guidati da me». Circa un centinaio di opere, provenienti da prestigiosi musei, collezioni private, oltre che dalla Fondazione Giorgio e Isa de Chirico a Roma.
Nel giorno del suo compleanno, il 3 giugno, aprirà invece la mostra dedicata a Emanuele Luzzati, inizialmente non prevista perché non rientrava nel budget. «Sarà un bellissimo percorso internazionale dell’artista – descrive Bertolucci – che noi idealmente “restituiremo” a Genova. In linea di massima saranno tutti pezzi provenienti dalla Fondazione, ma potremmo anche lanciare una call tra i genovesi. Ho scoperto che molti di loro posseggono incredibili opere di questo artista. Vedremo, ma di certo sarà sorprendente: credo che questa mostra sia un grande gesto per la città».
Sempre in primavera, definito il programma della Storia in Piazza, che quest’anno riporterà Palazzo Ducale nelle scuole, mentre per l’autunno, la direttrice annuncia una grande esposizione di opere d’arte dedicate agli anni Venti.
Le novità non si limitano al ricco programma di mostre: i lavori di restauro in corso nei cosiddetti “teatrini” di Palazzo Ducale stanno per riportare alla luce un nuovo locale, in grado di ospitare fino a 120 persone: «Ci dotiamo di una nuova sala, grazie al finanziamento della Regione Liguria – spiega – Contiamo di svolgere qui tante nuove attività: ci si può fare ottima musica, organizzare conferenze e, perché no, anche performance dedicate ai giovani». Un vero e proprio tesoro nascosto.
«Abbiamo qualità e competenze molto elevate − afferma Bertolucci − è questo ciò che ho trovato a Palazzo Ducale e con cui mi sto rapportando in questi primi 50 giorni di direzione. Siamo in grado di rispondere ai bisogni culturali dei genovesi, in un’ottica di “restituzione“, che non a caso è un po’ la parola che fa da filo conduttore in questo nuovo programma di mostre. Ma dobbiamo saper condividere queste competenze e saper fare rete, anche con altre realtà culturali, come Villa Croce, per la quale ci mettiamo a disposizione. E, soprattutto, non dobbiamo dimenticarci di convogliare queste competenze verso una grande responsabilità, quella di ri-profilare palazzo Ducale come centro di cultura e risorsa per i turisti, sempre, indipendentemente dalle mostre che ospita».