Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è stato questa mattina in visita al Salone Nautico di Genova. Ha incontrato al suo arrivo alla Fiera alcuni studenti delle scuole elementari e medie, sfollati dopo il crollo del Ponte Morandi.
Accompagnato dal governatore ligure Giovanni Toti e dal sindaco di Genova Marco Bucci, Mattarella alle 11 è sbarcato in Fiera da una motovedetta della Guardia di Finanza, dopo un viaggio di una decina di minuti dall’aeroporto. Il capo dello Stato, accolto da una delegazione di bambini e studenti – alcuni provenienti da famiglie sfollate dopo il disastro di Ponte Morandi – e dalla presidente di Ucina-Confindustria Nautica, Carla Demaria, ha visto alcuni stand ed è ripartito dopo un’ora circa.
È la prima volta che un presidente della Repubblica visita il Salone Nautico di Genova. Per Mattarella si tratta della seconda visita a Genova delle ultime settimane. Il 18 agosto scorso il capo della Stato aveva partecipato ai funerali delle vittime del 14 agosto.
«Spero che il decreto si concretizzi e arrivi al più presto al Quirinale e che al suo interno ci siano tutti gli strumenti concordati durante la riunione a Palazzo Chigi di martedì scorso; per noi la priorità è il ponte che può essere costruito in 12-15 mesi, ogni ora di ritardo sarà da ascrivere alla responsabilità di qualcuno». Lo ha detto Toti oggi durante la visita del presidente. La seconda, dopo il crollo di ponte Morandi, per manifestare la vicinanza alla città.
«Ci auguriamo che queste siano le ultime ore di attesa – aggiunge Toti – e che il governo scelga un commissario concordato con gli Enti locali, noi abbiamo fatto il massimo, indicando le modalità di ricostruzione e il percorso. Già nel corso dell’incontro con il governo abbiamo chiarito tutto quello che il decreto Genova deve contenere: l’aiuto al trasporto pubblico locale, il tema della viabilità, le deroghe ai contratti, gli aiuti alle imprese, la zona logistica speciale per il porto. Come enti locali abbiamo detto tutto, ora spetta al governo dare risposte, noi siamo pronti, con molta laicità, ad accettare le scelte, purché velocizzino il percorso e siano fatte nell’interesse di Genova».