Una pista ciclabile unica nel ponente ligure, lunga oltre 40 km, che da Ospedaletti arriva fino ad Andora che può diventare il simbolo della Liguria. Questo l’obiettivo dell’intesa quadro siglata oggi da Regione Liguria, Comuni di Imperia, Diano Marina, San Bartolomeo, Cervo e Andora, Rete Ferroviaria Italiana e FS Sistemi Urbani per la realizzazione della pista ciclopedonale tra San Lorenzo al mare e Andora, dopo la dismissione del vecchio tracciato ferroviario lungo 18,5 km.
Presenti alla firma il presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, l’assessore regionale all’Urbanistica Marco Scajola e quello alle Infrastrutture Giacomo Giampedrone, i primi cittadini di Imperia Carlo Capacci, di Diano Marina Giacomo Chiappori, di San Bartolomeo al Mare Valerio Urso, di Cervo Gian Paolo Giordano, di Andora Mauro Demichelis, il direttore della Direzione Produzione Genova di Rfi, Marco Torassa e la responsabile Centro e Nord Ovest di FS Sistemi Urbani, Norberta Valentino.
«L’atto di oggi è un tassello importante per una nuova valorizzazione turistica della Liguria che va nella direzione attuata da questa giunta di un turismo sostenibile – spiega Toti – Una pista ciclabile unica del ponente ligure è una grande opportunità a vantaggio di cittadini e turisti su un’area di grande pregio. Dopo il riconoscimento delle 27 bandiere blu che certificano l’alta qualità del mar ligure, dopo la cabina di regia istituita da Regione Liguria per la valorizzazione delle Cinque Terre e la gestione dei suoi flussi, dopo le campagne di promozione istituzionale che hanno portato un numero sempre maggiore di presenze in Liguria, oggi, grazie alla collaborazione tra tutti gli enti, sigliamo un’intesa storica in grado di far diventare la Liguria sempre più protagonista di un turismo di qualità».
Scopo dell’intesa è garantire la prosecuzione della pista ciclabile dal Comune di Imperia fino ad Andora e definire i criteri e le modalità per la trasformazione urbanistica delle aree dismesse di proprietà di Rfi, la loro riqualificazione e valorizzazione.
«L’intesa di oggi – spiega Scajola – fa seguito a un ampio confronto tra Regione Liguria, i Comuni e le società del comparto Ferrovie dello Stato. La scelta di realizzare sul sedime dismesso della ferrovia la pista ciclabile non è reversibile, i fondi del bando periferie sono destinati in modo chiaro a tale opera che consideriamo determinante per lo sviluppo turistico ed economico della Riviera».
Sarà realizzato quindi uno studio di prefattibilità del tracciato, in continuità con l’attuale percorso ciclabile del Parco costiero del Ponente ligure, e saranno definiti i criteri e le modalità per la trasformazione urbanistica delle aree di proprietà di Rfi per garantirne il recupero, la riqualificazione e la valorizzazione.
Punto fondamentale è l’intesa con gli attuali proprietari del sedime, Rfi e dell’asset manager Fs Sistemi Urbani, che prevede la cessione del tracciato ferroviario a fronte della valorizzazione delle aree che rimarranno di proprietà di Rfi (le ex-stazioni e i parchi ferroviari di Porto Maurizio, Oneglia, Diano Marina, Cervo e Andora).
Secondo l’assessore Giampedrone, «questo intervento si colloca nell’ambito delle iniziative di mobilità sostenibile su cui come giunta stiamo investendo da tempo. Recentemente abbiamo siglato convenzioni con i Comuni di Ventimiglia, Vallecrosia e Bordighera per far partire la progettazione di altri tratti di pista ciclabile ai quali abbiamo destinato circa 1 milione di euro di risorse derivanti da fondi europei. L’accordo di oggi rappresenta un ulteriore tassello da aggiungere al quadro più generale della Ciclovia Tirrenica».
«Lo spostamento a monte di un significativo tratto della linea Genova-Ventimiglia realizzato dal gruppo Fs – sottolinea la responsabile dell’Area Centro Nord-Ovest di FS Sistemi Urbani Norberta Valentino – restituirà ai Comuni attraversati la continuità fisica del territorio con la costa, eliminando di fatto una barriera che nel tempo ne ha limitato fortemente la fruizione. Si presenta quindi una grande occasione per realizzare una nuova opera con una forte valenza turistica e ambientale e valorizzare le aree rese libere al centro delle città con l’inserimento di nuove funzioni pregiate, pubbliche e private, in una logica di sostenibilità economica».