A una settimana di distanza dalla sentenza del Tar della Liguria, che ha annullato la delibera di giunta della Regione Liguria sull’attività contrattuale dei soggetti erogatori privati accreditati e le delibere successive dell’Asl 3 e di Alisa collegate, la Regione sembra orientata verso il ricorso al secondo grado. «Con il commissario straordinario di Alisa Walter Locatelli – dichiara a Bj Liguria l’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale – stiamo valutando l’impugnativa. Si tratta di una sentenza di primo grado del resto». Si tratta delle delibere sulla cosiddetta regressione tariffaria.
Sui social network nei giorni scorsi alcuni esponenti dell’opposizione avevano festeggiato: Gianni Pastorino (Rete a Sinistra/LiberaMENTE uguali), commentava: “Una botta inaudita, che comporta, inoltre, la condanna di Regione e Alisa. al pagamento delle spese di giudizio in favore delle parti ricorrenti: 4 mila euro per ciascun ricorso. L’azione di Alisa è riuscita a mettere d’accordo tutto il mondo ligure della disabilità, costituito per lo meno da 12 associazioni che, riunite, hanno contestato la politica sociosanitaria promossa dalla giunta Toti. Certo che ce ne vuole della fantasia per pensare che disabili e malati psichici, compiuti i 65 anni, improvvisamente diventino sani e guariti e soprattutto autonomi anche sul piano economico. L’assessore Viale ha sempre difeso a spada tratta l’attività di Alisa. Quindi ora dovrà venire in commissione e in consiglio a spiegare le ragioni di questo clamoroso flop. E dovrà anche dirci rapidamente l’esito dell’annullamento di tutti i contratti in essere con gli enti accreditati”.
In realtà secondo il Tar i ricorsi sono fondati quando parlano di mancata predeterminazione, a opera della giunta regionale, dei criteri e dei principi in materia di definizione del sistema di remunerazione delle prestazioni ai soggetti privati accreditati. La legge regionale 17/2016 aveva demandato ad Alisa la definizione e la stipula degli accordi dei contratti, ma siccome si tratta di spesa pubblica sanitaria, tutto ciò deve essere esercitato nel rispetto dei piani approvati dal consiglio regionale e, da quanto si legge sulla sentenza, non risulta che la giunta della Regione abbia approvato preventivamente i criteri e i principi per la definizione da parte di Alisa dei contratti con i soggetti erogatori privati accreditati con specifico riferimento al sistema della regressione tariffaria.
E ancora…