Uno strumento che mancava nel tessuto cooperativo ligure, fortemente chiesto dalle stesse imprese, con la funzione di formare e informare, fornendo dati, analisi, studi e notizie che riguardano il mondo della cooperativa, favorendone così la conoscenza nella varie sfaccettature. Ma anche, e soprattutto, un cambio di mentalità. È il Centro Studi Cooperativi (www.cscliguria.it), appena due mesi di vita, ed è una nuova sezione di Ames, Associazione per lo studio del mutualismo e dell’economia sociale di Genova, un’associazione culturale e piccola casa editrice aderente a Legacoop Liguria. Lo strumento è stato presentato oggi da Sebastiano Tringani, direttore del Centro Studi, e da Gianluigi Granero, presidente di Legacoop Liguria, ricordando la persona a cui è dedicato il centro studi, Danilo Ravera, «una figura che ha dato un contributo davvero importante alla creazione del mondo delle cooperative, per questo abbiamo deciso di intitolare alla sua memoria il nostro strumento», commenta Granero.
Primo obiettivo del centro studi, spiega il presidente di Legacoop, è «semplificare la lettura dei dati e fornire alle cooperative degli elementi concreti di valutazione, anche ai loro programmi di sviluppo. Con un po’ di ambizione, anche quello di favorire la conoscenza dell’ecosistema cooperativo, promuovendone anche la forma di impresa». Compiti non facili considerando «il forte deficit informativo e formativo, soprattutto in Liguria: le persone leggono e si informano poco», sottolinea Tringani. A ciò si aggiunge la scarsa attenzione, da parte delle imprese, alla conservazione della documentazione storica, un problema che non facilita il lavoro del centro.
Tre i livelli sui quali opera il Csc: centro di documentazione per l’impresa cooperativa, curando la raccolta ragionata e l’aggiornamento delle principali informazioni di scenario territoriale e di settore e divulgando report e indagini. Centro di ricerca e analisi dei dati, avvalendosi di 130 tra uffici studi, centri di ricerca e università e 160 rapporti monitorati periodicamente. «Abbiamo gettato le basi con un’analisi della situazione demografica della Liguria e della disponibilità economica dei cittadini, ma ci siamo soffermati anche sull’aspetto della povertà culturale», spiega Tringani. Infine, si punta anche a favorire la conoscenza dei 17 obiettivi individuati nell’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile: «Un tema fondamentale, dal quale non si può prescindere. Non a caso, la nostra prima pubblicazione sul portale riguarda gli atti sul turismo sostenibile in Liguria».
Il sito raccoglie diversi rapporti e indagini, inchieste e pubblicazioni, ed è diviso in nove aree tematiche. Vi si possono trovare i bilanci sociali delle imprese cooperative, le analisi congiunturali e le inchieste condotte dai centri di ricerca della cooperazione.
Legacoop Liguria in numeri
Le imprese cooperative associate a Legacoop Liguria sono 288 (il 23% di tutte le cooperative registrate e attive in Liguria e il 35% di quelle appartenenti al sistema Aci (Alleanza delle cooperative italiane), poco meno di 16 mila gli addetti. 129 sono nell’area metropolitana di Genova, 61 nello spezzino, 52 a Savona e 43 a Imperia.
Granero: «Il nostro supporto alle startup»
«Abbiamo messo a punto un metodo per dare sostegno alle imprese nei primi 3 anni di vita, i più difficili per la sopravvivenza della realtà imprenditoriale. Cerchiamo di supportare i nostri giovani, formando le loro professionalità e facendo sì che mettano radici qui, non all’estero: loro sono i primi ad aver paura della “fuga dei cervelli”».
Il settore prevalente è quello dei servizi alle imprese (98 cooperative), seguito dai servizi sociali (71), le agroalimentari sono 26, altrettante le cooperative di abitanti. «Spesso si associa la cooperativa al mondo della distribuzione, in realtà sono molte le imprese che operano, anche con un alto grado di innovazione, nei servizi, nel terziario e nel turismo, con particolare riferimento ad ambiente e cultura», sottolinea Granero.
Tra i dati più significativi che emergono osservando lo storico delle cooperative Legacoop in Liguria, «spicca la brusca caduta del numero delle imprese nel 2012, l’annus horribilis per la nostra economia – descrive Granero – al quale però sono seguiti anni di stabilità e di leggera ripresa. Ma, allo stesso tempo, l’aumento della dimensione media della stessa impresa cooperativa, pari a circa 50 addetti, motivo per cui negli anni di crisi il numero degli addetti nelle cooperative è cresciuto». Alta anche la presenza femminile nel tessuto cooperativo ligure, il 58% dei soci (in totale, nel sistema Legacoop, sono 574 mila).