Partono deboli le Borse europee, rese caute dal rafforzamento sul dollaro da parte dell’euro, che ha superato quota 1,15 a 1,1521 dollari, e in attesa delle dichiarazioni del numero uno della Bce, Mario Draghi, al termine della riunione di giovedì del consiglio direttivo dell’istituto centrale, chiamato a prendere decisioni in materia di politica monetaria. Londra lo 0,25%, Francoforte Parigi lo 0,2%. Milano alla 9.40 segna Ftse Italia All-Share a 23.646,58 (-0,27%) e Ftse Mib a 21.428,17 (-0,26%).
Gli indici a Wall Street hanno chiuso la seduta di ieri sulla parità. Il mercato azionario americano sta valutando con cautela i dati sulla crescita oltre le attese del pil della Cina nel secondo trimestre: +l’1,7% congiunturale e +6,9% tendenziale. I timori riguardano il credito del paese: l’indebitamento di famiglie e imprese continua a trascinare la crescita. I nuovi prestiti netti sono saliti a 1.540 miliardi in giugno, sopra le aspettative, e questo spiega la crescita imprevista del pil. Sui mercati Usa ed europei pesa anche la nuova sconfitta del presidente Donald Trump che ha subito una bocciatura in senato della sua riforma della sanità.