Le Borse europee chiudono in cauto rialzo, in attesa della riunione della Fed e di un aumento di un quarto di punto dei tassi di interesse Usa, che si attesterebbero tra lo 0,75% e l’1%. Si prevede inoltre che Janet Yellen prefiguri almeno tre strette graduali nel 2017. Nel mese di febbraio i prezzi al consumo statunitensi sono cresciuti per il settimo mese consecutivo, registrando un progresso su base annua del 2,7%, il più elevato dal marzo 2012, ben al di sopra del livello considerato ideale dalla stessa Fed. In Europa, intanto, rimane l’incertezza per l’esito delle elezioni olandesi, oggi in corso.
Londra guadagna lo 0,15% a 7.368,64 punti, Francoforte lo 0,18% a 12.009,87 punti, Parigi lo 0,23% a 4.985 punti. Milano termina con Ftse Italia All-Share a 21.699,20 (+1,10%) e Ftse Mib a 19.774,02 (+1,21%)
Piazza Affari, oggi la migliore d’Europa, è stata sostenuta dal buon andamento delle banche, di Eni e di Fca, con Leonardo in evidenza (+7,75%) dopo l’annuncio della distribuzione del dividendo. L’ad Mauro Moretti, presentando il piano 2017-21, ha precisato che il dividendo sarà progressivo e che quest’anno sarà 0,14 euro per azione, stimando una proiezione della cedola per il prossimo anno a 0,16 e l’anno dopo a 0,18. «Quello proposto oggi dal cda di Leonardo – ha detto Moretti – è un dividendo che non si fa da 6 anni e prima si faceva a debito. Ma ora che abbiamo le risorse possiamo programmare dividendi ed essere in grado di far si che sì che si possa mantenere nel tempo ciò che il mercato si attende».
Fca segna +1,93%, in scia alle dichiarazioni di Matthias Müller, numero uno del gruppo Volkswagen, che ieri ha precisato di non poter escludere in futuro possibili accordi con altre case automobilistiche: «non ho mai detto che una liaison con un altro costruttore è completamente esclusa ma solo che attualmente non ho contatti con Sergio Marchionne».
Nella galassia Agnelli Ferrari sale dell’1,04%. Cnh +2,35%, Exor +1,39%.
Bene i petroliferi sul rialzo del greggio, con Eni +1,38%, Saipem +1,07%, Tenaris +2,32%. Tra le banche Intesa segna +1,07%, Unicredit +1,99%, Banco Bpm +2,63%, Mediobanca +1,72%, Carige+3,20%.
Mediaset cala dello 0,46% dopo che Pier Silvio Berlusconi ha smentito trattative con Sky per la vendita di Premium.
Male anche Ferragamo (-2.27%) dopo la diffusione dei conti, e nel lusso Yoox -1,83%.
Brembo cede l’1,28%.
Sul fronte dei cambi l’euro/dollaro passa di mano a quota 1,0631 (ieri a 1,0639). L’euro-yen, inoltre, vale 121,93 (122), mentre il dollaro/yen è pari a 114,68 (114,68). Resta sotto pressione la sterlina dopo il via libera della Camera dei Comuni all’iter alla Brexit, che accelera quindi il percorso di uscita della Gran Bretagna dall’Europa. Come se non bastasse, sullo sfondo rimane l’incognita del referendum annunciato dalla Scozia. La moneta britannica è scambiata a 1,222 sul dollaro dopo aver toccato ieri i minimi da gennaio a 1,2130. Il cambio euro-sterlina si attesta a 0,8700 (ieri a 0,88).
Il petrolio è in rialzo, nel giorno in cui èemerso che le scorte americane sono calate a sorpresa, secondo le rilevazioni del Doe. Il Wti, contratto con consegna a maggio, guadagna l’1,8%, attestandosi a 49,23 dollari al barile.