«Si è dibattuto molto sulla missione di Cassa Depositi e Prestiti, ma questa non è cambiata: un contributo allo sviluppo del Paese e alla sua competitività. La nostra missione ha invece cambiato approccio: dobbiamo essere proattivi e reattivi», lo ha detto l’amministratore delegato di Cdp Fabio Gallia al convegno dei Giovani industriali di Santa Margherita Ligure.
«Nel post Basilea 3, con la ridefinizione degli investimenti a lungo periodo, siamo gli unici a poterlo fare sui 10-15 anni – dice Galli – lavoriamo come i cugini francesi, tedeschi e spagnoli, operiamo dove non arriva il mercato, in modo complementare al sistema finanziario, entriamo in un’impresa purché vi siano perché competenze e prospettive di lungo periodo, per questo su Ilva siamo intervenuti, perché si tratta della competitività del Paese, avremo comunque un ruolo di minoranza».
Come istituzione finanziaria la missione di Cdp, lo ribadisce Galli, è capire e condividere i problemi con gli imprenditori perché con la nuova geografia della crescita, la discontinuità digitale, l’arrivo di nuovi concorrenti «si stanno ridefinendo tante cose: il tema del “piccolo è bello” non è più valido da anni. Occorre mantenere l’agilità, e va bene la presenza delle famiglie nelle aziende, ma bisogna fare dei cda veri, alla fine per l’impresa costa meno pagare un emolumento a un amministratore che porti consigli ed esperienza, ma per fare questo bisogna cambiare mentalità. Il nostro sistema economico è il secondo in Europa come manifattura ma ha capitalizzazione borsistica bassa, in futuro vorrei vedere quotate quelle aziende che con la crisi sono riuscite a quintuplicare la reddittività».