Ancora in contrapposizione il sindaco di Genova, Marco Doria, e il Pd, che sostiene la sua maggioranza, sul tema delle infrastrutture.
Ieri Doria, riferendosi alla Gronda, la bretella autostradale genovese, ha dichiarato alla tv Telenord che «talvolta degli amministratori seri devono prendere in considerazione il fatto che delle opere progettate anni prima non siano più adeguate, non siano piùprioritarie, nonostante siano timbrate e legittimate da atti amministrativi precedenti» e che «i costi di interrompere a metà un’opera già partita, anche se ci si è resi conto che non era l’infrastruttura migliore, diventano insostenibili ma un’opera che non è mai partita come la Gronda, a un po’ di anni dalla sua progettazione puo’ essere invecchiata».
«Sulla Gronda di Genova – ha replicato Raffaella Paita, capogruppo Pd in consiglio regionale – la penso in maniera radicalmente opposta rispetto al sindaco Doria. Quest’infrastruttura serviva cinque anni fa, serve oggi e servirà per il futuro della città. Non possiamo rinunciare a un’opera così importante per la crescita di Genova e la Liguria. Il Pd deve continuare a seguire la linea che ha sempre tenuto, a favore dello sviluppo infrastrutturale al servizio della città e del porto. Di questo ho anche parlato recentemente col ministro Delrio. Noi continueremo a batterci affinché Genova possa crescere e venga dotata degli strumenti necessari per farlo. Peraltro la Gronda non deve essere barattata come vorrebbe Toti con l’aumento delle concessioni. È un nostro diritto».