Piano di Tutela dell’ambiente marino e costiero del tratto Capo Santa Croce (Alassio) – Capo Caprazoppa (Finale Ligure) adottato dalla Regione. Con 23 voti a favore (maggioranza, Pd e Rete a sinistra ) e 6 astenuti (M5S) il consiglio regionale ha approvato la proposta di deliberazione: “Legge regionale n. 18 del 1999 art. 12, cioè il Piano relativo all’Ambito costiero compreso tra Capo Santa Croce (Alassio) a Sud e da Capo Caprazoppa (Finale Ligure) a Nord.
Il Piano costituisce lo strumento di pianificazione individuato dalla Regione Liguria per garantire uno sviluppo durevole e socialmente accettabile delle zone costiere e viene redatto per stralci territoriali chiamati “ambiti costieri”, che raggruppano più unità fisiografiche.
Le finalità del Piano sono il riequilibrio dei litorali, la sicurezza della costa alta, il miglioramento della qualità delle acque costiere, la difesa e valorizzazione degli habitat marini e costieri. Nello specifiche, le principali criticità erosive dell’area sono imputabili in origine alla costruzione della linea ferroviaria costiera che ha innescato una reazione a catena determinando la scomparsa di lunghi tratti di spiaggia emersa e l’irrigidimento dell’intero tratto di litorale, tramite la costruzione di opere di difesa rigide principalmente trasversali.
La presenza del delta del fiume Centa offre un’opportunità aggiuntiva rispetto ad altri settori della costa ligure. Infatti è stato individuato un deposito di sabbie relitte sui fondali davanti a Ceriale a profondità di circa 60 m. Da questo sito potrebbe essere possibile prelevare un grande quantitativo di sabbia e ghiaia da utilizzare per la ricostruzione delle spiagge dell’intero ambito costiero. Il Piano ha tenuto conto di questa risorsa prevedendone la possibilità di utilizzo e le modalità di sfruttamento, avendo presente che si tratta di una risorsa importante e non rinnovabile, valutandone i possibili impatti derivanti dall’escavazione e dal versamento. Questo intervento su vasta scala infatti è stato valutato in funzione degli obiettivi di salvaguardia degli habitat di pregio presenti nell’area (Posidonia oceanica, fondi coralligeni e beach rock) sia per quanto riguarda la fase di prelievo del materiale dal deposito, sia alla luce delle nuove configurazioni di spiaggia ottenibili attraverso i ripascimenti.
Il provvedimento adegua la normativa regionale alle disposizioni nazionali attribuendo alle Unioni dei Comuni che fanno parte di province diverse le funzioni di “polizia municipale e polizia amministrativa locale”. In particolare l’intervento legislativo aggiorna la legge regionale 31 del 2008 sulla “Disciplina in materia di polizia locale” alle disposizioni della legge statale 135 del 2012, che definisce le funzioni fondamentali dei Comuni e le modalità di servizio associato di alcune funzioni e servizi comunali. La legge modifica anche gli articoli della stessa legge regionale n. 31 del 2008 nella parte in cui prevede ancora la presenza delle Comunità montane, ormai abolite.