Aumenta nel secondo trimestre 2015 il numero degli occupati anche in Liguria, come in Italia, secondo i dati di Unioncamere Liguria.
In Italia nel secondo trimestre 2015 rispetto allo stesso periodo del 2014 e è continuata la crescita degli occupati registrata tendenzialmente negli ultimi cinque trimestri: (+0,8% pari a 180 mila unità in più. L’aumento riguarda sia gli stranieri (+50 mila unità) che, soprattutto, gli italiani (+130 mila unità. Il tasso di disoccupazione si attesta al 12,1% (-0,1% su base annua).
In Liguria nel secondo trimestre 2015 rispetto al secondo trimestre 2014 si registra un aumento tendenziale del numero di occupati, che da 597 mila passano a 611 mila (+2,3 % pari a 14 mila unità in più): la crescita ha riguardato soprattutto la componente femminile (+4,6%) rispetto a quella maschile (+0,3%).
«Sono dati abbastanza confortanti – commenta Paolo Odone, presidente di Unioncamere Liguria – in un momento così difficile da superare. Le nostre imprese stanno rispondendo con fiducia e professionalità alla crisi che sta colpendo un po’ tutti i settori produttivi: la nostra analisi sulla congiuntura manifatturiera lo dimostra, con previsioni sulla produzione e sul fatturato tutto sommato positive. Da sottolineare la ricerca da parte delle imprese di profili professionali di alto livello, in aumento rispetto al 2014, che fa capire come si stia scommettendo sul futuro, puntando sull’innovazione e sulla qualità e investendo in figure qualificate che possono fare la differenza in un mercato sempre più competitivo”.
Rispetto al secondo trimestre 2014, nell’industria in senso stretto l’occupazione si riduce del 19,8%, passando da 81 mila a 65 mila unità, nelle costruzioni cresce del 32,4% (circa 12 mila unità in più), e nel terziario si rileva un aumento complessivo di 19 mila posti di lavoro, di cui 6 mila nel settore commerciale e turistico e 13 mila nelle altre attività di servizi.
In calo il numero dei disoccupati, che tra il secondo trimestre del 2014 e quello del 2015 diminuiscono di circa 7 mila unità, determinando un tasso di disoccupazione pari al 9,4%, un punto percentuale in meno su base annua: per gli uomini l’indicatore passa dal 9,4% al 9,0%, mentre per le donne scende dall’ 11,7% al 9,8%.