Ricavi superiori a 145 milioni di euro, in crescita del 9,2% rispetto all’anno precedente. Ebitda sui 9,3 milioni di euro, con un incremento di oltre il 16% rispetto all’esercizio precedente. Sono alcuni dei principali risultati con cui Italiana Coke chiude il bilancio al 30 giugno 2019, approvato dall’assemblea dei soci.
Il bilancio Cee di Italiana Coke registra vendite di coke per oltre 390 mila tonnellate e ricavi superiori a 145 milioni di euro. Nell’anno contabilizzati anche 8,5 milioni di euro tra investimenti e manutenzione degli impianti.
Il miglioramento della marginalità e la migliore saturazione degli impianti hanno avuto effetti positivi sull’ebitda 2018-2019, che si attesta dunque a quasi 9,3 milioni di euro (5,7% dei ricavi), con un incremento di oltre il 16% rispetto all’esercizio precedente (l’ebitda 2017-2018 era stato di 6,6 ml euro). La redditività è in linea con i settori analoghi, come la siderurgia, e l’ebitda riclassificato secondo i criteri del concordato (7,8 ml euro) supera anch’esso, per la prima volta, le previsioni del Piano.
«In questi anni − commenta l’ad Paolo Cervetti − abbiamo affrontato difficoltà non banali: dal punto di vista finanziario, con linee limitate al solo sconto delle fatture e i noti ritardi nella pratica Mise; dal punto di vista commerciale, con grande volatilità nei prezzi del carbone importato e debolezza di alcuni mercati di riferimento; dal punto di vista operativo, con carenza di spazi portuali adeguati e una complessità logistica che i nostri concorrenti non hanno».
«Italiana Coke – prosegue l’amministratore delegato – ha ottenuto il rinnovo dell’Aia e ripreso a investire con continuità. Le vendite sono costanti in Italia (confermando Italiana Coke come fornitore strategico del comparto meccanico, filiera fondamentale del made in Italy, con clienti simbolo come Brembo e le Fonderie di Montorso), e sono aumentate all’estero (dimostrando il ruolo di vero player globale, con mercati che spaziano dal Brasile agli Usa, dall’Europa continentale all’Ucraina). Occorre adesso che le parti coinvolte assicurino la pronta finalizzazione del programma Mise: attribuito per decreto dal ministero già nel 2014, è ancora incredibilmente in itinere nonostante la società abbia davvero espletato tutte le attività previste. Ciò è necessario per poter utilmente proseguire nel risanamento della società ed effettuare gli ulteriori miglioramenti previsti sugli impianti. Occorre inoltre che Italiana Coke porti avanti con applicazione il percorso di sviluppo commerciale, razionalizzazione interna e di diversificazione già intrapreso per consolidare i buoni risultati ottenuti in questi due anni».