Nuovi spazi dedicati alla terapia intensiva dotati di tecnologie di ultima generazione con sala operatoria dedicata e una di balneoterapia, quattro posti letto supportati da sofisticate strumentazioni, una centrale di monitoraggio, professionalità di altissimo profilo in grado di offrire al paziente le migliori cure.
Si presenta così il nuovo reparto di terapia intensiva del centro grandi ustionati dell’Ospedale Villa Scassi, attivo dal 1° agosto.
Con questa fase si conclude il restyling del reparto, che ha già visto nel 2017 l’apertura della prima area, quella di terapia sub-intensiva, dotata di quattordici posti letto, otto per pazienti ustionati fino al 15% della superficie corporea e sei per la Chirurgia plastica.
Il centro è un vero fiore all’occhiello. Circa 200 i ricoveri in un anno, di cui il 30-40% in terapia intensiva e circa il 30% provenienti da altre regioni. Convenzione con l’Istituto Giannina Gaslini per la cura in urgenza delle ustioni pediatriche.
«È un segnale molto positivo – afferma il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – che si aggiunge ai molti segnali che stiamo dando in questa regione. Pochi giorni fa eravamo a prendere possesso dell’immobile in cui sorgerà la Casa della Salute della Valpolcevera e oggi siamo qui ad inaugurare un Centro grandi ustionati che è un’eccellenza assoluta per il Paese, all’avanguardia per tecnologie e organizzazione».
Il Centro grandi ustionati oggi si completa con una nuova area: la terapia intensiva. Una rianimazione dedicata dove potranno essere accolti e trattati fino a quattro pazienti in contemporanea con ustioni maggiori del 15% della superficie corporea, in ventilazione meccanica assista e tenuti in coma farmacologico per raggiungere l’ottimizzazione del trattamento.
«Questo Centro, oggetto di una profonda ristrutturazione, la prima dopo la sua nascita nel 1978 – ricorda la vicepresidente e assessore alla Sanità di Regione Liguria Sonia Viale – è un fiore all’occhiello della sanità ligure, un unicum nel panorama nazionale e punto di riferimento per il nord e centro Italia. È anche in atto una collaborazione con l’ospedale pediatrico Gaslini per garantire la presa in carico dei bambini che riportino ustioni».
Il Centro grandi ustionati, primo in Italia con queste caratteristiche specifiche, è stato concepito con una particolare attenzione all’ottimizzazione degli spazi di degenza e a quelli di lavoro del personale medico e infermieristico per favorire un incremento di attività sia clinica e che scientifica; svolge una funzione Hub, ovvero è un punto di riferimento per tutto il Nord e il Centro Italia in grado di affrontare problemi clinici di elevata complessità sulla base di un approccio integrato ed esaustivo sul piano operativo che si inserisce, con ruolo di super specialità, in un’ottica di rete.
«Si tratta – spiega Luigi Carlo Bottaro, direttore generale di Asl 3 – di un momento molto significativo per tutto il sistema. Abbiamo studiato e concepito questa nuova realtà mettendo sempre al centro la persona intesa come paziente, progettando il meglio per la cura, ma pensando anche alle esigenze del famigliare, costruendo un percorso di accoglienza dedicato, e a quelle dell’operatore, creando ambienti confortevoli e mettendo a disposizione tecnologie all’avanguardia».
Il Centro Grandi Ustionati è un reparto ad alta specializzazione che fa parte della Struttura Complessa omonima, diretta da Giuseppe Perniciaro, a cui afferisce anche la Chirurgia plastica ricostruttiva, polo operativo per la ricostruzione mammaria (Breast Unit), per la cura delle lesioni difficili, per il trattamento del Lichen scleroatrofico e delle malattie connettivali rare, per le ricostruzioni post-traumatiche e oncologiche.
Organizzazione e attività clinica
Il Centro si compone di un’area di terapia intensiva (rianimazione) per il ricovero di 4 pazienti, con ustioni maggiori del 15% della superficie corporea e in ventilazione meccanica, accolti in camera singola e dotata di opportune apparecchiature di supporto e monitoraggio e con una sala di balneoterapia, per il lavaggio dei pazienti, una sala operatoria dedicata e una centrale di monitoraggio;
un’area di terapia sub-intensiva per il ricovero di 14 pazienti (8 ustionati fino al 15% della superficie corporea e di 6 di chirurgia plastica), accolti in camere singole o doppie con servizi, dotate di apparecchiature di monitoraggio e di un locale per medicazioni.
Tutti i settori sono completati da opportuni locali di supporto, centrali di controllo e locali magazzino. I percorsi dei pazienti, del personale, dei visitatori e dei materiali sono stati studiati per assicurare flussi separati.
La struttura assiste chi ha subìto un danno termico da varie fonti di calore o da freddo. L’obiettivo fondamentale è la definizione della migliore strategia terapeutica medica e chirurgica mirata e personalizzata, che permetta ai pazienti ustionati il raggiungimento della guarigione e il recupero della migliore qualità di vita.
La struttura provvede alla cura delle piccole e grandi ustioni, dall’ingresso in Ospedale fino alla dimissione, seguendo il paziente successivamente attraverso l’ambulatorio dedicato alla cura delle piccole ustioni, alle visite di controllo dei post-ricoveri ed alla programmazione del trattamento degli esiti. Si occupa inoltre di patologie cutanee necrotizzanti infettive (fasciti, Sindrome di Liyell e Steven-Johnson), che precedentemente si riuscivano a curare con estrema difficoltà e che ora possono essere efficacemente trattate nel nuovo Centro Ustionati.
I pazienti più gravi afferiscono alla struttura grandi ustionati e chirurgia plastica in regime di urgenza grazie a una stretta e fattiva collaborazione con il servizio del 118 anche attraverso l’elisoccorso.
Un po’ di storia
Nel 1972 erano presenti nella struttura di chirurgia plastica dell’Ospedale Villa Scassi di Genova Sampierdarena i primi due letti dedicati alle ustioni. La nascita ufficiale del Centro grandi ustionati è datata nel 1978 grazie alla cospicua donazione della famiglia Pirelli in seguito a un incidente avvenuto l’11 marzo 1973. In allora Leopoldo Pirelli, noto industriale lombardo, e il fratello Giovanni vennero coinvolti in un grave incidente automobilistico nella galleria autostradale A12 nei pressi di Sori, riportando gravi ustioni. Dei due, il fratello Giovanni riportò ustioni di terzo grado sul 70% della superficie corporea. Entrambi furono curati a Genova ma Giovanni morì dopo un mese. La famiglia Pirelli pertanto si adoperò affinché si creassero i presupposti per un reparto dedicato alla cura delle ustioni. Da sempre il reparto è in prima linea nei casi di più elevata richiesta di ricovero in caso di disastri da incendi sia regionali (petroliera Haven, incidenti sul lavoro in ambito portuale e siderurgico, sia sul territorio nazionale come nel caso Thyssen-Krupp o l’incidente ferroviario di Viareggio.