Genova e le sue opere messe a punto contro il dissesto idrogeologico, come modello per la messa in sicurezza idraulica della città di Olbia: questa mattina il sindaco della città sarda Settimo Nizzi è stato ospite nel capoluogo genovese del presidente di Regione Liguria Giovanni Toti, del sindaco di Genova Marco Bucci e dell’assessore regionale alla Difesa del Suolo Giacomo Giampedrone per un sopralluogo allo scolmatore del torrente Fereggiano e una conferma sulla possibilità di poter riprodurre quel modello di difesa a Olbia.
L’incontro è stato richiesto dallo stesso sindaco per poter vedere di persone un’opera di difesa del suolo, analoga a quella che si vuole realizzare nel suo territorio: «Abbiamo chiesto di fare il sopralluogo a Genova perché le similitudini tra la nostra città e il capoluogo ligure dal punto di vista idrogeologico sono numerose – spiega Nizzi – Era pertanto logico, per noi, verificare di persona quanto si sta facendo in questa città. Abbiamo la certezza che un’opera così importante di mitigazione del rischio idrogeologico, come lo scolmatore del Fereggiano, possa essere realizzata anche a Olbia. La nostra città è più piccola, bagnata da cinque rivi a carattere torrentizio che creano numerosi allagamenti alla città che è dentro una conca affacciata sul mare. Aver fatto il sopralluogo dentro al tunnel e aver visto le opere ci dà maggior sicurezza e la forza per combattere l’alternativa proposta dalla precedente amministrazione comunale per risolvere la questione del rischio idraulico. Abbiamo a disposizione 125 milioni di euro e vanno spesi nel migliore dei modi per salvaguardare la sicurezza dei nostri concittadini. L’ipotesi di Genova ci consentirà di risparmiare tempo ed effettuare lavori meno impattanti per l’ambiente, preservando la città ed evitando demolizioni. A questo punto ringrazio Toti e Bucci per questa importante opportunità nella convinzione che la collaborazione tra le nostre comunità potrà proseguire anche in altri ambiti, a cominciare dal turismo, perché se è vero che Olbia può essere considerata la porta della Sardegna, è altrettanto vero che Genova può essere considerata la porta d’Europa».
Nizzi è stato accompagnato dai tecnici regionali nelle viscere della galleria dove ha potuto percorrere l’intera lunghezza dell’opera, lunga 3,5 km con un diametro di 5 metri circa che porterà via una parte delle portate di piena del torrente Fereggiano a Quezzi, a monte di largo Merlo. Lo scolmatore prevede di convogliare, in caso di piena, 110 metri cubi di acqua al secondo che verranno portati a mare direttamente dalla galleria. Il suo funzionamento idraulico sarà garantito già a partire da settembre, con l’inizio della stagione autunnale.
«Da tempo abbiamo avviato in tutta la città i cantieri per la mitigazione del rischio idraulico – ha dichiarato Toti – Alcuni di questi saranno ultimati già nella prima parte del 2019, altri sono in progettazione come il cantiere del Bisagno che porterà, per la prima volta dopo decenni, a una mitigazione significativa del rischio idrogeologico. Olbia ha una storia che ricorda drammaticamente quella di Genova: anche l’amministrazione della città sarda sta affrontando problemi analoghi. Ci sembrava corretto, pertanto, mettere a disposizione le nostre idee e i nostri progetti e condividerli. Oggi è una giornata significativa anche per la visita del presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani con cui discuteremo di programmazione di fondi europei anche per la difesa del suolo. Io sono convinto che Regioni e Comuni debbano avere la loro autonomia nell’utilizzare i fondi, molto più di quanto non sia stato fatto fino a oggi».
«La città di Genova – ha sottolineato Bucci – ha moltissimi rapporti commerciali e turistici con Olbia e con il resto della Sardegna, per cui siamo orgogliosi di questo tipo di rapporto che culmina oggi con una collaborazione tecnica in grado di dare benefici a entrambe le città».
«I nostri cantieri stanno procedendo molto bene e quanto i nostri tecnici hanno mostrato oggi mi auguro possa servire alla città di Olbia – spiega Giampedrone – Il Fereggiano, già alla fine di settembre, potrà essere utilizzato in caso di necessità; a quest’opera si aggiunge il terzo stralcio del secondo lotto della copertura del Bisagno, che sarebbe il lotto conclusivo, i cui lavori sono in corso e dovrebbero essere ultimati nel 2020; inoltre il 27 luglio, al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, si discuterà la progettazione esecutiva dello scolmatore del Bisagno, a cui seguiranno le procedure di approvazione e di affidamento dei lavori».