Arpal comunica il report settimanale delle analisi sulle acque di balneazione. I campionamenti si sono concentrati su questi Comuni: Bordighera, Camporosso, Ospedaletti, Sanremo, Taggia, Ventimiglia per la provincia di Imperia; Alassio, Albenga, Andora, Borghetto Santo Spirito, Ceriale, Laigueglia, Loano, Pietra Ligure per quella di Savona; Arenzano, Cogoleto, Genova, Recco nell’area metropolitana genovese; Bonassola, Deiva Marina, Framura, Levanto, Monterosso nello spezzino.
Per il 2018, la costa ligure è stata suddivisa con decreto regionale in 373 tratti controllati almeno una volta al mese da aprile a settembre, secondo un calendario inviato al ministero competente già in primavera. Tale calendario deve essere rispettato rigorosamente, a prescindere dalla condizioni meteo come la pioggia, perché per classificare una zona di balneazione è necessario conoscerne il comportamento in diverse situazioni (torrenti in secca o in regime di portata media o alta).
I parametri rilevati e analizzati per la conformità alla normativa sono l’Escherichia coli e i coliformi intestinali. Il conteggio di questi parametri microbiologici, di per sé non patogeni ma indicatori di contaminazione fecale, richiede rispettivamente 24 e 48 ore di tempo tecnico analitico.
Per ottenere la conformità entrambi i valori devono stare sotto i limiti stabiliti dalla normativa. Con la consapevolezza che la dichiarazione di non conformità crea situazioni di disagio, Arpal assicura che i tecnici dell’Agenzia lavorano costantemente per comprimere al massimo le tempistiche, ma che è altrettanto importante rispettare i tempi tecnici necessari sia per le frequenze di campionamento sia per le metodiche analitiche previste dalla normativa.
Ostreopsis Ovata, un valore sifnificativo nello spezzino
Parallelamente è proseguito anche il monitoraggio dell’Ostreopsis ovata, la micro-alga potenzialmente tossica (informazioni nel bollettino previsionale pubblicato sul sito Arpal, sezione mare). Va sottolineato che, nei giorni scorsi, su segnalazione dei cittadini, nello spezzino sono stati campionati altri due punti non codificati nel piano di monitoraggio. A Baia Blu, nel comune di Fiascherino, sono stati rilevati valori significativi di Ostreopsis in colonna d’acqua (25.160 cellule/litro, sotto la soglia delle 30.000) mentre alle Grazie, nel comune di Portovenere, è stata evidenziata la presenza considerevole di anemoni potenzialmente urticanti.
Perché c’è la schiuma in superficie?
In questi giorni diversi cittadini hanno segnalato ad Arpal (via Urp, mail o social network), la presenza di schiume nelle acque in prossimità delle coste liguri. In molti casi può trattarsi di fenomeni naturali (per esempio dovute a pollini o a sostanze di origine organica prodotti da micro-organismi marini), o a fioriture algali in superficie, sempre più presenti in tutto il Mediterraneo (con conseguente formazione di una “patina” in grado di trattenere rifiuti galleggianti). Nel caso se ne sospetti un’origine fognaria, le segnalazioni vanno indirizzate alla Capitaneria di Porto competente per territorio o al Comune, enti che poi possono, se necessario, attivare Arpal.
Plastica
Aggregati alle schiume possono essere presenti rifiuti plastici: il problema della plastica in mare è oramai entrato nei temi di discussione dell’opinione pubblica mondiale. È anche nel Mar Ligure, e oltre ad essere gettata direttamente in mare o abbandonata in spiaggia, arriva dai torrenti: per tutelare il nostro mare è necessario prestare la massima attenzione anche a come ci comportiamo sulla terraferma.