Ventimila i passeggeri controllati su 125 treni regionali nel corso della nuova attività di controllo, partita lunedì 30 novembre in Liguria, promossa da Trenitalia.
Impegnati 50 agenti, provenienti anche da altre regioni, divisi in cinque pool. In tre giornate sono stati venduti 655 biglietti a bordo, incassando circa 6.100 euro, emesso verbali di accertamento per circa 21.400 euro, e in nove casi è stato chiesto l’intervento della Polfer. Sono stati effettuati filtri a terra nelle stazioni di Savona, Genova Sampierdarena e Camogli.
Nelle fasi di salita sono state allontanate oltre 120 persone prive di biglietto, nelle stazioni di Genova Sampierdarena, Savona e Camogli: la percentuale di evasione che si sta riscontrando in Liguria è del 10% circa.
I controlli sono in corso su tutte le linee liguri da Genova in direzione La Spezia, Ventimiglia, Arquata e Acqui Terme.
Una nuova attività che diventerà di sistema e non sarà circoscritta nei limiti temporali di una campagna spot: prevede il coinvolgimento di un pool nazionale di agenti Trenitalia che ogni settimana lavorerà in una diversa realtà regionale affiancando un pool locale che continuerà a rimanere attivo nella propria realtà. Complessivamente saranno circa 220 gli agenti impegnati in tutta Italia, tra controllori e dirigenti della Divisione Passeggeri Regionale e personale di Protezione Aziendale Trenitalia.
Il nuovo approccio di Trenitalia al fenomeno dell’evasione, educativo da un lato, con il lancio di messaggi positivi che invitano al rispetto delle regole, e di maggiore rigore e capillarità nei controlli, dall’altro, punta a recuperare risorse finanziarie a vantaggio d’investimenti e migliori servizi e a beneficio della maggioranza dei viaggiatori, che paga il biglietto e l’abbonamento, e delle Regioni, cui compete l’onere di finanziare il servizio.
La contemporanea presenza di più agenti renderà più veloci ed efficaci i controlli e servirà da deterrente a possibili reazioni aggressive. È destinata a cambiare anche la strategia di Trenitalia nei confronti dei circa 2.400 trasgressori che, negli anni, hanno collezionato più sanzioni senza mai versare nulla nelle casse della società. L’azienda è pronta a denunciare l’insolvenza fraudolenta, prevista dal codice penale.