Una commessa da 17 milioni, che – lo conferma l’Enea, l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile – porterà un beneficio almeno quadruplo.
Asg Superconductors, azienda del Gruppo Malacalza, ha presentato la bobina (la commessa ne prevede 9) che servirà per realizzare JT60SA, ovvero il primo reattore “Tokamak” che riprodurrà la stessa reazione fisica che avviene nelle stelle. La fusione nucleare è una sfida per l’umanità e la sostenibilità energetica del futuro. Si tratta di energia “pulita” che produce l’elio come residuo, ma ha bisogno di temperature altissime per produrre il plasma, la materia stellare: milioni di gradi. Il reattore che verrà assemblato in Giappone è il primo di grandi dimensioni e servirà per capire se il futuro energetico del pianeta potrà basarsi sulla fusione nucleare.
Le bobine Enea – Asg Superconductors andranno a comporre il magnete superconduttore, cuore pulsante del reattore a fusione con il compito di confinare nel Tokamak il plasma appunto.
L’Enea ha scelto Asg perché si tratta di un leader mondiale del settore dei superconduttori. Il commissario Federico Testa spiega: “Il settore della fusione nucleare rappresenta un chiaro esempio di come la collaborazione tra ricerca e industria sia vincente, come dimostra il miliardo di euro circa di commesse vinte da aziende italiane. In questo ambito, l’Enea offre opportunità di crescita alle piccole e medie imprese che vogliano competere sul mercato globale».
«La sempre più stretta collaborazione con Enea – dice Davide Malacalza, presidente di Asg – è importantissima, poiché anche grazie a queste competenze un’azienda con sede e stabilimenti in Italia è in condizione di competere su mercati internazionali».
Il lavoro sul Tokamak fa parte del progetto Iter (International thermonuclear experimental reactor), siglato nel 2005 da Unione Europea, Giappone, Federazione Russa, Stati Uniti, Cina, Corea del Sud e India.
