Si chiama Hale (High Altitude Long Endurance). È un velivolo a energia solare, ideato per operare come un “satellite locale” a zero emissioni. Nasce per rispondere alle fragilità delle aree interne, colmando i vuoti di servizio e copertura lasciati dalle reti terrestri. È un drone che può essere attivato temporaneamente per eventi o emergenze, oppure mantenuto stabilmente in aree strategiche per dare connettività continua. Grazie a sensori ottici e termici, la piattaforma osserva i boschi e le colline dall’alto, individua principi d’incendio o movimenti di terreno e invia allerte in tempo reale. Il drone potrà raccogliere immagini multispettrali utili per controllare l’umidità del suolo, la crescita delle piante, lo stress idrico o parassitario. Ciò permetterà di irrigare meglio, ridurre sprechi e pianificare i raccolti.
La rete aerea assicura telemedicina e comunicazione di emergenza anche nei paesi più isolati: permette consulti medici in video, trasmissione di dati clinici o collegamento con ambulanze e operatori. La piattaforma potrà controllare dall’alto impianti fotovoltaici o eolici, rilevare malfunzionamenti termici e raccogliere dati per ottimizzare la produzione e la condivisione di energia.
Questo progetto – proposto dalla newco Firmamento Technologies, team di ricerca di e studenti dell’Università di Genova – si è aggiudicato il bando “NewStartup Tech Liguria” per le Start-up cooperative Hi-Tech, promosso da Legacoop Liguria e mirato a selezionare e supportare nuove cooperative con un profilo altamente tecnologico. Ora, dopo essersi aggiudicato il bando, Firmamento Technologies può avviare lo studio di fattibilità tecnico ed economico del drone solare in modo da realizzare un prototipo da sperimentare e commercializzare.
Il progetto ha già ottenuto un sostegno di 50.000 euro da parte di Coopfond.
La strategia di rilancio delle aree periferiche è uno dei filoni di studio e progettualità di Legacoop Liguria in sintonia con la strategia delle aree interne. In questo caso la cooperazione può assolvere a più bisogni, quello dell’imprenditorialità hi-tech e di rigenerazione delle aree periferiche. Un esempio con cui l’economia sociale distribuisce valore sul territorio. Il modello di Firmamento Technologies porta gli studenti a poter diventare soci lavoratori e quindi founder della cooperativa. I talenti scoprono le proprie capacità e generano valore lavorando su progetti commissionati da enti pubblici e privati. E con gli utili ricavati dai progetti, i team possono aprire una startup già validata. Grazie ad Hale si potrà garantire una copertura digitale stabile, raccogliere dati ambientali e territoriali, creando una rete “dal cielo” che porti segnale Internet in zone senza copertura.
La Cooperativa Firmamento Technologies vincendo il bando avrà la possibilità di accedere anche ai servizi di consulenza tecnici e finanziari di Legacoop Liguria per accompagnare l’avvio del progetto. Nella selezione finale la giuria ha considerato meritevoli anche Sea Guardian che propone lo sviluppo di un’imbarcazione autonoma (USV) modulare a propulsione elettrica e solare, progettata per missioni di sorveglianza costiera, soccorso e monitoraggio ambientale con capacità “dual-use” civile e militare. E RailShare Coop, un progetto che mira a rivoluzionare il trasporto merci regionale attraverso una piattaforma ad alto contenuto tecnologico.
Il consigliere delegato allo Sviluppo economico della Regione Liguria, Alessio Piana, dichiara: «Progetti come questo dimostrano quanto sia importante sostenere iniziative innovative capaci di generare nuove opportunità per tutto il territorio ligure. Il dialogo costante con Legacoop e la collaborazione con il mondo universitario confermano la forza di un ecosistema che sa unire competenze, visione e capacità di costruire sviluppo. È così che possiamo ridurre i divari, valorizzare l’entroterra e rendere la Liguria sempre più competitiva e innovativa. Vedremo poi se ci sarà modo eventualmente di suggerire a questi giovani come agganciare delle opportunità anche nell’ambito delle azioni regionali, a quello che l’amministrazione regionale sta facendo per lo sviluppo delle idee imprenditoriali».
«La cooperazione si conferma uno strumento di riferimento per fare impresa, capace di adattarsi anche ai mestieri ad altissima tecnologia – sottolinea Mattia Rossi, presidente di Legacoop Liguria –. Con questo bando abbiamo rilanciato, dopo i bandi precedenti, l’invito a tutti giovani a prendere in considerazione il modello cooperativo per realizzare progetti insieme a compagni di studio o di esperienze lavorative».
Piero Ingrosso, direttore dell’Area Innovazione, Digitale di Coopfond e presidente della Fondazione Pico, il Digital Innovation Hub di Legacoop nazionale, precisa: «Come Coopfond abbiamo deciso di sostenere il progetto di Firmamento Technologies perché risponde perfettamente ai nostri obiettivi di una innovazione cooperativa inclusiva che metta al centro i bisogni delle persone. Non solo. Si colloca tra gli obiettivi del programma Cooperative Digital Innovation Goals che finanzia prototipi e studi di fattibilità di innovazione cooperativa che prevedano raggruppamenti di cooperative. H.A.L.E. ha potuto contare sin dall’inizio su un network di dieci cooperative aderenti a Legacoop che hanno condiviso con Firmamento Technologies i bisogni del territorio e le possibili ricadute positive sulle loro attività dal lancio di questo satellite locale».
Luca Di Domenico, presidente della cooperativa, sottolinea che «L’innovativo modello di Firmamento Technologies porta gli studenti a poter diventare soci lavoratori e quindi founder della cooperativa. I talenti scoprono le proprie capacità e generano valore lavorando su progetti commissionati da enti pubblici e privati. E con gli utili ricavati dai progetti, i team possono aprire una startup già validata. Questa cooperativa deep-tech trasforma talento accademico e ricerca avanzata in startup innovative, liberando il potenziale delle nuove generazioni e superando l’inerzia dei modelli tradizionali. Qui studenti, dottorandi e ricercatori provenienti da tutte le aree Stem studiano e lavorano insieme progettando tecnologie e prototipi, dentro un modello che unisce formazione, impatto sociale e lavoro reale. L’obiettivo è costruire un nuovo attore europeo e globale capace di ridefinire il rapporto tra accademia, imprese e territorio, restituendo fiducia, opportunità e futuro a un’intera generazione».
Per quanto riguarda i tempi, «questa fase è quella del piano di fattibilità e quindi della validazione dell’idea dal punto di vista tecnico. Sarà un’operazione molto impegnativa. Poi l’idea è quella di realizzare, anche in base a quanto supporto riusciremo a ricevere, obiettivi diversi, si potrebbe, come come obiettivo più ampio, costruire una piattaforma in grado di assolvere a molte più funzioni, per esempio operabile nell’ambito della protezione civile».
Il progetto è in evoluzione. «Tutto è partito – racconta Di Domenico – da un’associazione studentesca che ora si sta evolvendo in un centro di ricerca, tramite questa struttura incanaliamo sempre più studenti che già in quella fase si specializzano. Più avremo avremo possibilità di sviluppare un drone che possa fare sempre più cose, più avremo necessità di persone e anche di risorse. Oggi attualmente per sviluppare il drone siamo una ventina ma in potenza potremmo essere molti molti di più, anzi uno degli obiettivi strategici è quello di rendere Firmamento una realtà che collega a livello universitario l’Italia e anche tutta l’Europa».
Quando potrebbe essere pronto questo drone? «Dipende dalle funzione, un primo prototipo richiederebbe un anno o due, poi dipenderà dagli obiettivi».
Il drone sarà affittato? «L’idea è che noi ci occuperemo anche della fornitura del servizio, anche perché non è che chiunque sia in grado di pilotare un drone o di gestire una struttura di questo tipo».




























