L’auspicio di Confindustria Nautica, attraverso le parole del suo presidente Piero Formenti all’apertura del Salone Nautico 2025 è eguagliare e superare i visitatori dell’anno scorso mentre, sul lungo periodo, il sogno del presidente della Regione Liguria Marco Bucci è che quello di Genova diventi il primo salone del mondo: «Negli ultimi anni è stato rilanciato alla grande ed è riuscito a raggiungere traguardi che forse nessuno immaginava – ricorda Bucci – oggi siamo la terza manifestazione più importante del mondo e lavoriamo insieme per diventare la prima. Non lo dico per orgoglio o retorica, ma perché è davvero possibile: abbiamo un’infrastruttura che ci invidia tutto il mondo e abbiamo investito tanto, non solo in termini finanziari ma anche in visione, design, accoglienza, turismo. Questa è la sfida che lanciamo oggi, con il sostegno di Confindustria Nautica e delle istituzioni, ed è un obiettivo alla nostra portata. La Blue Economy è diffusa in tutta la Liguria, da Ventimiglia fino al Golfo di La Spezia ci sono tantissime attività portuali e legate al mare, che rappresentano una parte fondamentale della nostra economia e del nostro stile di vita. Non solo per chi ci lavora, portando occupazione e ricchezza, ma anche per chi il mare lo vive nel tempo libero».
Formenti ha la speranza anche di incrementare le relazioni di business degli espositori grazie alla due giorni di Techtrade: «Il Salone non più solo una vetrina, grazie a Ice sono in programma importanti incoming b2b e con Techtrade i cantieri non solo italiani che espongono qui possono incontrare i loro fornitori. Sono stati previsti biglietti agevolati per i buyer e gli uffici acquisti dei cantieri. Questo è un Salone di sistema, progettato da associazione di categoria per imprese e loro dipendenti».
Salis: «Il Salone brand internazionale di Genova, puntiamo sulla blue economy»
«Genova e il Salone Nautico sono un binomio indissolubile – afferma la sindaca di Genova Silvia Salis – il Salone è il brand internazionale della città. Ringrazio Confindustria Nautica per le iniziative legate ai giovani con il biglietto scontato perché sui giovani e la blue economy punteremo molto grazie ai corsi che intendiamo attivare legati al navale e alla nautica. Genova è la sua blue economy e vuole farsi conoscere per questo. Il Salone Nautico è fondamentale per far conoscere la città e la Liguria».
Matteo Paroli, presidente dell’Adsp del Mar Ligure Occidentale, conferma l’importanza della blue economy coi numeri al di là degli investimenti infrastrutturali di 3 miliardi sul porto di Genova. «Abbiamo tante imprese che lavorano qui: 3200 addetti in costante e permanente aumento. Quello appena passato è stato un anno record. L’impatto della nautica ligure è di 630 milioni e il settore cresce e supera la media nazionale. L’export degli ultimi 10 anni registra un aumento strabiliante del 119%, la nautica esporta il 52% del totale del comparto della navalmeccanica. Proprio sui bacini di carenaggio stanno per partire bandi di ampliamento da 31 milioni. La nostra missione è dare continuità agli investimenti».
«Il 20% dell’economia è basata sulla blue economy – ribadisce l’ammiraglio di squadra Giuseppe Berutti Bergotto della Marina Militare – il 60% delle importazioni delle materie prime avviene via mare e sempre via mare l’Italia esporta il 50% del prodotto finito».
Se n’è accorto anche il governo, ormai da qualche anno. Difficile, del resto, ignorare un settore che negli ultimi anni è cresciuto a doppia cifra, anche se, ricorda Formenti, i numeri dicono che la piccola nautica è un po’ in crisi: «L’insicurezza porta a non comprare anche se se ne avrebbe voglia. Riscontriamo però che c’è una tendenza al miglioramento e l’inverno non sarà poi così freddo e avremo una primavera importante. Non dobbiamo dimenticare che veniamo da percentuali di crescita del 40%».
Urso: «A Genova tre dei quattro comparti su cui il governo punta molto»
Il ministro delle Imprese e del made in italy Adolfo Urso, durante la conferenza inaugurale del Salone Nautico, ricorda che grazie al disegno di legge sul Mare del collega Nello Musumeci sono state recepite la richieste di semplificazioni chieste da Confindustria Nautica come l’iscrizione provvisoria di nuovi mezzi nautici passata da 60 giorni a 7 giorni. «Anche la rottamazione dei motori è incentivata, il bando è ancora aperto per incentivi».
Il governo ha individuato quattro comparti in espansione su cui puntare e tra questi c’è la blue economy. Le buone notizie per Genova e la Liguria non finiscono qui perché lo stesso ministro le ha individuate come un centro per altri due dei quattro settori: la space economy e l’industria della difesa (manca solo la farmaceutica): «Pensiamo a Piaggio Aerospace che diventerà il principale costruttore di droni in Europa». Negli ultimi 30 anni, ricorda il ministro, l’Europa è cresciuta a livello continentale, oggi questa direttrice non c’è più anche a causa della guerra: «L’unica via è quella marittima».
Orsini: «Più che i dazi preoccupa il cambio euro-dollaro»
I dazi non preoccupano troppo, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini ricorda che su 144 Paesi la media dazi degli Usa è del 12%, l’Ue è al 15%, contenendo però il 4,8 che c’era in precedenza: «La differenza la farà il cambio euro dollaro, è quello che indebolisce davvero l’economia. Quando hai una moneta forte gli investitori esteri vanno verso la moneta forte. Tutti quanti stiamo sottovalutando questo fattore, ma è ciò che farà grande differenza. Noi abbiamo detto con forza che serve che l’Europa si muova subito, deve fare una cosa semplice, ovvero emettere Eurobond. Per cui dobbiamo mantenere gli obiettivi e poi andare verso la neutralità tecnologica».
Per Urso aver stabilito i dazi almeno hanno dato una certezza al mercato, che poi sa adattarsi: « Non sono tali da scoraggiare il mercato americano e i dati dimostrano che non vogliono rinunciare ai prodotti italiani. Stiamo però lavorando anche su nuovi mercati come Qatar, Emirati e Arabia Saudita, l’Australia e il Sud Est Asiatico. Il mercato in prospettiva è il Mercosur. Se oggi dovessi dire qual è il biglietto da visita del nostro made in italy direi che è un battello nautico perché unisce design gusto, innovazione, arredo».
Il fatto che la nautica italiana sia un’eccellenza lo ricorda anche Matteo Zoppas, presidente Ice (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane): «La nautica funziona, tira, è un condensato di varie eccellenze italiane. Abbiamo bisogno di continuare come Ice a dare una mano importante per rendere competitive imprese.
Nautica e turismo, Santanché: vince chi offre servizi migliori
La nautica è intrecciata a doppio filo al turismo e il ministro Daniela Santanché sostiene: «Vinceremo la partita se aumenteremo i servizi. Peniamo alle Marine che sono state costruite per ospitare barche di dimensioni diverse». Più che l’overtourism a preoccupare il ministro è l’undertourism: «Il 75% dei turisti che vengono in Italia stanno sul 4% del territorio nazionale. Dobbiamo occuparci dell’undertourism e sviluppare infrastrutture turistiche, politiche per destagionalizzare. I mesi spalla come settembre stanno andando bene».
I porti commerciali, ricorda il viceministro alle Infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi, possono creare spazi per la nautica da diporto. Stiamo sostenendo il comparto con investimenti per adeguare le infrastrutture e favorire un turismo sostenibile: oltre 5,5 miliardi per i porti 16 miliardi sulla rete ferroviaria ligure e 3,5 miliardi per la viabilità. Esclusa l’alta velocità abbiamo una rete ferroviaria vetusta, una media di 90 anni a km. 15 anni fa il Salone si stava spegnendo, si è deciso di investire perché ora, con la concorrenza internazionale, o sei il primo o sparisci dal mercato».
Il Salone Nautico e la concorrenza
Tutto bene, dunque? Zoppas mette in guardia: «Genova potrebbe però avere un problema perché la volontà di espandere il Salone c’è, ma ci scontriamo con qualcuno che ha armi in più. Bisognerebbe rendere il fuori Salone più attrattivo».
Intanto il ministro Urso conferma che il governo sta lavorando per la riunificazione delle associazioni fieristiche italiane ed è aperto un “cantiere” per portare provvedimenti sul sistema fieristico entro questa sessione di bilancio.
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