«Nell’ultima seduta del Consiglio regionale, abbiamo continuato la nostra battaglia per le spiagge libere presentando tre emendamenti al ddl 165, il testo unico in materia di strutture turistico-ricettive. Anche se sono stati tutti bocciati dalla maggioranza di centrodestra, continueremo a lavorare congiuntamente con il Coordinamento nazionale Mare Libero per far applicare anche in Liguria la direttiva Bolkestein, andare a gara e soprattutto permettere alle persone di usufruire di un bene pubblico come la spiaggia».
Così la consigliera regionale della Lista Sansa Selena Candia, relatrice di minoranza durante la seduta di Consiglio di ieri sul testo unico in materia di strutture turistico-ricettive (ddl 165).
«Il primo punto che abbiamo voluto affrontare riguarda l’accessibilità delle spiagge – spiega Candia – che oggi non è garantita per le persone affette da forme di disabilità. Abbiamo poi presentato un emendamento per chiedere che nelle spiagge libere attrezzate non vengano disposti ombrelloni e lettini prima della richiesta e del pagamento del servizio da parte degli utenti, in modo da non confondere le spiagge libere attrezzate con gli stabilimenti balneari; ed escludendo anche forme di abbonamento, dovendo la spiaggia essere resa libera ogni sera».
«Con un terzo emendamento ci siamo soffermati sulle costruzioni sulle spiagge – aggiunge la consigliera regionale -. Abbiamo richiesto di escludere ogni forma di nuova costruzione di non facile e pronta rimozione e di prevedere l’utilizzo esclusivamente di materiali ecocompatibili. L’obiettivo era evitare di avere dei ‘muri’ sui tratti di costa, anche oltre il periodo di balneazione».
La bocciatura di tutti e tre gli emendamenti presentati non stupisce la consigliera regionale, che in passato aveva già provato più volte a stimolare una riflessione sul tema della fruizione delle spiagge libere. «La Regione conferma ancora una volta di non aver alcun interesse a migliorare la qualità delle spiagge libere e tanto meno ad aumentarne la percentuale e l’accessibilità – conclude Candia -. Noi continueremo la nostra battaglia sulle spiagge libere con il CoNaMaL per richiedere di andare a gara e di applicare la direttiva Bolkestein. Continuare a non farlo ci costa sanzioni salate e soprattutto nega alle persone il diritto di usufruire di un bene pubblico come la spiaggia».