«Scorrendo le osservazioni degli uffici regionali, escludo che possano bloccare il trasferimento dei depositi chimici del porto di Genova da Multedo a Ponte Somalia. Mi sembrano osservazioni che possano avere risposte in tempo molto breve. Poi, come dice il documento stesso, sarà il ministero dell’Ambiente a decidere».
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, a margine della presentazione di CapLab, ritorna sul progetto del trasferimento dei depositi chimici da Multedo a Ponte Somalia dopo le numerose − circa venti − osservazioni sollevate dagli uffici regionali preposti alla verifica di assoggettabilità alla Valutazione di impatto ambientale.
Carmagnani, azienda redattrice del progetto e interessata al trasloco assieme a Superba, dovrà rispondere nel giro di un paio di settimane alle osservazioni, pena l’archiviazione della proposta. Le prescrizioni che le aziende dovranno presentare, in particolare per le sostanze allo stato gassoso che richiedono analisi di eventuali dispersione delle sostanze movimentate, sono «un atto normale e dovuto che non contengono nessuna valutazione di merito».
In base alla procedura il proponente trasmette all’autorità competente lo studio preliminare ambientale in formato elettronico. In cinque giorni dalla ricezione dello studio preliminare ambientale, l’autorità competente verifica la completezza e l’adeguatezza della documentazione e, qualora necessario, può richiedere per una sola volta chiarimenti e integrazioni al proponente. In tal caso, il proponente provvede a trasmettere i chiarimenti e le integrazioni richiesti, inderogabilmente entro i successivi quindici giorni. Qualora il proponente non trasmetta la documentazione richiesta entro il termine stabilito, la domanda si intende respinta ed è fatto obbligo all’autorità competente di procedere all’archiviazione.
«Politicamente, per quanto riguarda la Regione, non c’è nulla che ostacoli le decisione del Comune di Genova e dell’Autorità portuale − commenta il governatore − è chiaro che l’ultima parola spetterà agli uffici romani: i nostri uffici hanno semplicemente rilevato alcune questioni tecniche. Occorre anche dire, senza che diventi uno scontro Guelfi-Ghibellini, cosa di cui questa città non ha bisogno anche perché ne vedo troppi in giro, che le ultime parole le avranno una serie di uffici: si tratta di pratiche complesse, che mettono in campo moltissimi aspetti da compenetrare e, quindi, occorre procedere con la giusta attenzione e ponderazione».
Anche il sindaco Marco Bucci porta avanti la decisione del trasferimento dei depositi all’interno della zona portuale di Sampierdarena. «Ho sempre detto che non appena arriva un’ipotesi migliore di Ponte Somalia la prendiamo in considerazione immediatamente − ribadisce −. Qualcuno ha promesso ipotesi diverse in campagna elettorale, ma anche in un articolo recente da parte di un grande esponente del Pd. Però, io queste idee non le vedo. Appena arriva una soluzione alternativa la esaminiamo, ma ora come ora quella è la soluzione migliore tra quelle che ci sono».
«Sono convinto − dichiara il sindaco di Genova − che arriveremo a breve al risultato perché quello che stiamo facendo oggi per Multedo è un grandissimo lavoro: spostiamo i depositi da cinque metri dalle case a molto più in là e questo è già di per sé un grande vantaggio».
Tra le questioni evidenziate dai tecnici della Regione c’è proprio quella relativa alla vicinanza alla case: nella nuova collocazione di Ponte Somalia i depositi sorgeranno a circa 300 metri dalle abitazioni, una distanza di sicuro maggiore rispetto a prima, ma considerata ancora insufficiente.
Ma sulle osservazioni Bucci conclude: «È ovvio che ci siano, mi aspetto che tutti gli enti che devono valutare questo progetto, che non è così banale, facciano le proprie. A queste si risponderà e si andrà avanti: esattamente come succede con il tunnel subportuale e come è successo con il ponte San Giorgio, per cui erano arrivate una trentina di osservazioni che sono tutte state risolte e siamo andati avanti. Gli enti ci sono apposta per fare osservazioni e chiedere cambiamenti in positivo: è giusto che facciano il loro lavoro e chiedano di migliorare le cose».