A un anno dall’elezione, Luca Infantino è stato confermato ieri segretario generale Fp Cgil Genova. L’elezione è avvenuta nell’ambito del XII Congresso della categoria riunitosi ieri presso il Circolo dell’Autorità Portuale di Via Albertazzi a Genova. Era l’8 febbraio scorso quando l’assemblea generale della categoria provinciale, alla presenza della segretaria generale nazionale Serena Sorrentino, lo eleggeva segretario generale.
Luca Infantino nel 1989 presta il servizio militare nei vigili del fuoco dove resta come “discontinuo” sino al 1997. Già in questi anni inizia l’attività sindacale entrando a far parte del Coordinamento discontinui, dove si occupa delle problematiche del personale non ancora assunto a tempo indeterminato. Nel 1997 entra come effettivo nei Vigili del Fuoco e dopo un periodo a Pavia e successivamente a Savona arriva nella sede centrale di Genova San Benigno. Qui, in aggiunta al suo lavoro di vigile del fuoco, inizia una lunga attività sindacale che lo porterà a seguire molte vertenze e a entrare nell’esecutivo nazionale Fp Cgil Vigili del Fuoco. Tra le principali contrattazioni nazionali seguite da Infantino quelle legate al tema delle assunzioni, la formazione del personale e il rinnovo del contratto di lavoro. Negli ultimi 10 anni Infantino è stato anche presidente del comitato direttivo funzione pubblica Cgil di Genova.
«È stato un anno di intenso lavoro ma di grande soddisfazione – commenta Infantino a margine dell’elezione – appena eletto mi sono occupato del rinnovo delle rappresentanze sindacali, uno degli appuntamenti più importanti della categoria a livello locale e nazionale, e subito dopo delle tante vertenze aperte nei vari settori, prima di tutti la sanità pubblica e privata. Il settore socio sanitario è stato per troppi anni taglieggiato nelle risorse economiche e umane e nonostante tutto ciò che si è visto in pandemia, governo e Regione Liguria, non riescono a trovare le risorse necessarie per migliorare il servizio e venire incontro alle esigenze del personale. Tra i casi più complessi quello del Galliera dove dopo decenni, lo scorso novembre, si è dovuti arrivare allo sciopero».