Più spazio nei lavori pubblici alle imprese genovesi: lo ha deciso la giunta comunale e Ance Genova esprime «vivo apprezzamento»
Per le procedure negoziate a invito finalizzate all’affidamento di lavori pubblici di importo inferiore a un milione di euro, la giunta ha deliberato di allargare in modo significativo il numero delle imprese qualificate da invitare a presentare offerta, nonché di riservare, per particolari tipologie di lavorazioni, la metà degli inviti a imprese qualificate che possano dimostrare di avere una sede operativa ed una stabile organizzazione nell’ambito del territorio della Città Metropolitana.
«Questa decisione – si legge in un comunicato di Ance Genova – consente di raggiungere una serie di qualificanti obiettivi. Infatti, viene estesa la possibilità di presentare offerta ad un numero di imprese ben maggiore rispetto al minimo prescritto dalla vigente normativa, con innegabili benefici in termini di concorrenzialità delle gare e conseguenti maggiori opportunità offerte alle imprese del settore. Inoltre, questa più ampia partecipazione consentirà di aggiudicare gli appalti non con il sistema del massimo ribasso, ma con l’applicazione di criteri matematici che, con la massima trasparenza, assicureranno l’assegnazione a favore di offerte congrue, in grado di garantire la qualità del lavoro e di rispettare davvero gli oneri sociali della sicurezza delle maestranze operanti nei cantieri e dei contratti di lavoro».
«La riserva di una quota parte degli inviti alle imprese operanti stabilmente sul territorio della Città Metropolitana – dichiara Filippo Delle Piane, presidente di Ance Genova – è l’espressione di un’attenta valutazione fatta dall’amministrazione sulla necessità di garantire lo sviluppo economico sociale del territorio amministrato. Con questa delibera si potrà consentire alle imprese locali di avere maggiori possibilità, rispetto al passato, di partecipare alle procedure di gara. Dopo lunghi anni di crisi, questo provvedimento potrebbe favorire una ripresa del settore, con conseguenti, positive ricadute sul territorio, sia in termini di qualità del lavoro che di crescita occupazionale».