«Quattro turisti su cinque soggiornano in strutture abusive, non registrate». A dirlo è Angelo Berlangieri, presidente dell’Unione degli albergatori di Savona, considerando uno studio portato avanti dall’Osservatorio turistico regionale.
«La sharing economy è una degenerazione del turismo» gli fa eco Andrea Valle, presidente di Federalberghi Savona.
Gli albergatori savonesi hanno dichiarato guerra alle nuove mode della villeggiatura, quali l’affitto su Internet di appartamenti ammobiliati, anche per una sola notte. Un esempio su tutti, quello di Airbnb: il portale online che mette in contatto persone in cerca di un alloggio o di una camera per brevi periodi con altre, generalmente privati, che dispongono di un qualsiasi spazio da affittare.
Una sorta di Uber dell’accoglienza turistica, insomma. Un sistema che fa felice l’ospite, che risparmia, e il proprietario, che tira su qualche soldo. A perderci però, secondo gli addetti ai lavori, e l’intera Liguria, per i quali la villeggiatura è una risorsa vitale.
«Oggi in Provincia di Savona gli appartamenti ammobiliati a uso turistico registrati a Comuni e Regione sono circa 2 mila unità – dice l’ex assessore regionale Berlangieri – mentre le strutture non censite valgono quattro volte rispetto a quelle catalogate».
«Abbiamo inviato una lettera ai sindaci della nostra Provincia – continua Valle – per denunciare il dilagare del problema. Si tratta di concorrenza sleale nei confronti delle strutture ricettive alberghiere ed extra-alberghiere dotate di regolare licenza. L’unica giustificazione dei prezzi incredibili che sono pubblicati sui siti Internet non può che essere legata alla sottrazione dall’imposizione fiscale locale e statale. Nel 2009, stima una ricerca nazionale di Federalberghi, erano 234 le strutture poste in vendita su Airbnb, il gigante globale degli affitti temporanei; oggi sono arrivate a quota 176.870. Un balzo esponenziale che però sembra sfuggire ai registri delle strutture extralberghiere censite dall’Istat. L’indagine dice ancora che, in barba alle leggi che obbligano il gestore a risiedere all’interno del bed &breakfast, la stragrande maggioranza degli annunci presenti su Airbnb è riferito all’affitto dell’intera proprietà».