Non era difficile prevederlo, ma pesto e vino ligure hanno conquistato il palato dei visitatori che sono entrati all’interno dello stand dedicato alla Liguria a Expo 2015. La giornata dedicata alle Camere di Commercio è cominciata con una dimostrazione di come si fa il pesto al mortaio e una degustazione di vini – bianchi e rossi – provenienti da tutto l’arco regionale.
Roberto Panizza, in rappresentanza sia di Genova Gourmet sia del Campionato mondiale di pesto al mortaio, ha incantato il pubblico di ogni parte del mondo, preparando il pesto “in diretta” e spiegando le origini e le modifiche della ricetta nel corso del tempo (una volta gli spicchi d’aglio a persona erano due, oggi impensabile).
Federico Guadalupi assaggiatore del consorzio olio dop della Riviera ligure ha svelato i segreti dei prodotti dalle tre diverse aree geografiche liguri (riviera dei Fiori, riviera savonese e il Levante): «Sono tre oli abbastanza simili tra loro, ma le differenze non sfuggono al palato, per esempio la taggiasca dà un olio molto dolce e mandorlato, mentre se si assaggiano quelli più levantini si noterà un gusto più erbaceo».
L’etichetta gialla intorno al collo di bottiglia, che caratterizza gli oli del consorzio dop ligure, garantisce non solo la provenienza delle olive, ma anche un alto standard qualitativo nel metodo di produzione.
Lunghe file anche per assaggiare un bicchiere di Cinque Terre o Bianchetta Genovese.
Stupore davanti alle eccellenze artigiane esposte: filigrana, ferro battuto, ottoni, velluti, damaschi, ceramiche e ardesia.
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