È stato predisposto dalla giunta regionale il piano degli interventi per rifondere i Comuni liguri di tutte le risorse necessarie a coprire le somme urgenze e le opere di prima emergenza a seguito del maltempo che ha colpito la Liguria dal 14 ottobre fino a fine novembre 2019. Lo comunica Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e commissario per l’emergenza maltempo dopo la riunione in giunta.
I 112 milioni in arrivo dal dipartimento nazionale di Protezione civile consentiranno di coprire il 100% delle somme urgenze e dare un po’ di ristoro ai Comuni dopo gli eventi di maltempo che si sono abbattuti un po’ ovunque in Liguria, procurando danni stimati per circa 500 milioni.
Il dipartimento regionale di Protezione civile ha stilato l’elenco dei Comuni beneficiari con i finanziamenti, a copertura degli interventi già eseguiti, sulla base delle richieste provenienti dal territorio.
«Dopo oltre tre mesi – dichiara Toti – finalmente abbiamo ottenuto una risposta per il territorio e possiamo rifondere i Comuni liguri per gli interventi effettuati in somma urgenza. È stata una lunga attesa durante la quale Regione Liguria non ha mai lascito soli i Comuni. Abbiamo cercato in tutti i modi di sostenerli e supportarli anche attraverso somme erogate in anticipo grazie al fondo strategico regionale».
Su ciò che rimane ancora da coprire l’assessore alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone afferma: «Restano gli ingenti danni del maltempo che ammontano a circa 500 milioni e che riguardano soprattutto le infrastrutture danneggiate e distrutte e i privati. È questo l’unico modo di dare una reale e concreta risposta alla Liguria. Siamo sempre in attesa dal governo dell’estensione dello stato di emergenza anche agli eventi del 20 e 21 dicembre che hanno colpito in particolare il Ponente ligure provando danni per circa 50 milioni. Dalle somme urgenze attualmente disponibili, abbiamo accantonato la cifra di 13 milioni per dare, come promesso, le risposte alla popolazione che è stata fuori di casa e in parte lo è tuttora, per il disagio di questi tre mesi di emergenza».