Wylab, il primo incubatore sportech italiano, con sede a Chiavari, ha stretto un accordo quadro con Campus Party, la più grande esperienza internazionale di innovazione e creatività, che in Italia terrà la sua terza edizione dal 24 al 27 luglio negli spazi di Fiera Milano Rho. L’accordo è stato presentato questa mattina, nella sede chiavarese di Wylab, da Federico Smanio, ceo di Wylab, e da Carlo Cozza, presidente di Campus Party Global.
Diversi gli obiettivi dell’accordo: dallo scambio di conoscenze sui rispettivi settori di specializzazione, per scoprire eventuali sinergie su ambiti come startup e innovazione, alla facilitazione delle relazioni tra i partner di Wylab e Campus Party. La sinergia comprenderà inoltre la collaborazione nell’ambito e-Sports ed education con i Campus Party Sparks, ovvero la società dedicata al tema nell’ecosistema di Campus Party, per creare nuove opportunità e competenze nonché la partecipazione ai rispettivi eventi con possibilità di presentare contenuti propri: a questo proposito, si sta organizzando un grande evento e-Sports a ottobre a Chiavari, con l’aiuto degli stessi Sparks.
«Talento, creatività, innovazione sono le parole chiave del binomio Wylab-Campus Party − dice Smanio − un player di livello internazionale con il quale abbiamo in programma numerose iniziative congiunte nell’ambito dei rispettivi programmi di innovazione. In particolare, ci stimola molto supportare i Campus Party Sparks nei programmi di formazione sugli e-sport rivolti ad aziende e organizzazioni sportive, perché si tratta di un settore tanto chiacchierato quanto poco conosciuto e ancora di difficile interpretazione. Siamo già entrati in campo a livello operativo con la partecipazione a Campus Party Italia a fine luglio e l’organizzazione di un evento di riferimento sugli e-sport che verrà realizzato in Wylab il prossimo ottobre».
«La collaborazione con Wylab, primo incubatore sportech italiano, ci è sembrata naturale − dichiara Cozza − Nell’evento Campus Party abbiamo la più alta concentrazione di talenti per metro quadro, non solo in Italia ma anche in tutti i Paesi in cui lo organizziamo. È l’ambiente ideale in cui può nascere una startup, in cui i ragazzi possono formarsi, trovare ispirazione, individuare co-founder e nuove professionalità, fare networking o semplicemente trovare un lavoro».