Imprese liguri e mondo digitale: un rapporto cresciuto e migliorato nel tempo, ma che riserva ancora ampi margini per maturare. Oggi una buona occasione di confronto e formazione proprio sulla comunicazione 4.0, in Borsa Valori, con il Laboratorio Digitale organizzato dal Punto Impresa Digitale della Camera di commercio di Genova: circa un centinaio gli imprenditori e liberi professionisti presenti alla giornata dedicata al mondo di Internet.
«Nel corso degli anni la risposta delle imprese alla comunicazione digitale è cresciuta – spiega Maurizio Caviglia, segretario generale della Camera di commercio – C’è maggiore consapevolezza che Internet non è più un mercato accessorio, ma una vetrina su cui si deve essere presenti. Da parte nostra, stiamo aiutando le imprese a capire il loro bilancio di competenze in questa materia: cosa manca, quali seminari frequentare e quali capacità da migliorare. Oggi poniamo anche molta attenzione alla cyber security, un tema su cui essere preparati per non vanificare tutti i vantaggi dati dal digitale».
In corso a Palazzo della Borsa, una sessione plenaria con interventi di esperti e testimonianze di aziende che già sfruttano i vantaggi del web marketing e delle soluzioni di impresa 4.0. Previsti anche una serie di check up digitali di 15 minuti ciascuno, per offrire a ciascun imprenditore una breve consulenza personalizzata: i tre digital promoter del Pid genovese hanno controllato la presenza su Internet di chi l’ha richiesta, fornendo suggerimenti pratici di miglioramento e impostando insieme una strategia digitale su misura.
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Ma le imprese liguri quanto sono 4.0? «Quando abbiamo avviato Eccellenze in Digitale quattro anni fa – racconta Caviglia – siamo rimasti scioccati osservando un dato: il 25% delle imprese turistiche, settore generalmente molto legato alla comunicazione digitale, non considerava indispensabile essere presenti sul web per vendere i propri prodotti o servizi. Da allora abbiamo lavorato molto per far maturare queste realtà, oggi possiamo dire che siano particolarmente sensibili al web e all’e-commerce». Nella prima edizione di Eccellenze in Digitale (2014-2015) sono state 56 le imprese liguri seguite e portate “online”. Nel corso dell’ultimo biennio (2018-2019) le realtà formate sono salite a 250.
Difficile individuare una categoria di imprese più o meno aperta e facilmente indirizzabile verso la comunicazione digitale: «Sicuramente più un’impresa è piccola, maggiore è la sua difficoltà a trovare il tempo e le risorse, anche umane, per digitalizzarsi – spiega Federico Riscaio, digital promoter del Pid Camera di commercio di Genova – pensiamo a un’impresa individuale, con un titolare sessantenne che ha poca voglia e tempo di formarsi da questo punto di vista: in questi casi l’approccio è difficile. Diverso il caso di una startup innovativa, costituita magari da giovani più intraprendenti e già formati alle tecnologie digitali». Non sempre però una piccola bottega storica è sinonimo di scarsa innovazione: «In molti casi le botteghe storiche hanno una lunga e importante tradizione, più facile da comunicare – spiega Caviglia – E ci sono diversi esempi di piccole realtà che si sono lanciate con risultati concreti verso il mondo digitale: penso alla chiavarese F.lli Levaggi, che oltre a veder crescere le visite sul loro sito, hanno anche migliorato il loro fatturato del 20% da quando è entrata in gioco una migliore comunicazione digitale. In altri casi, esistono piccole imprese che devono ancora capire quale sia il corretto percorso per la valorizzazione dei loro prodotti e costruirlo di conseguenza».
Approcciandosi per la prima volta al mondo digitale è facile incappare in errori comuni: «Il principale rischio è la scarsa conoscenza dell’argomento – sostiene Riscaio – L’approccio deve essere consapevole e con un minimo di informazioni di base, per poter parlare la stessa lingua dei professionisti della comunicazione. Per questo cerchiamo di alfabetizzare le imprese, in modo che conoscano almeno l’abc».
E a proposito di abc, quali sono gli strumenti di cui oggi un’impresa non può fare a meno, anche un budget ridotto? «Prima di tutto, il sito internet – afferma Riscaio – il principale caposaldo, lo sarà sempre. Poi ci sono i principali social: Facebook, Instagram, sempre più importante ogni giorno che passa. Twitter, solo per alcune aziende. YouTube, se parliamo di un profilo elevato. Linkedin, se si tratta di un’impresa che si rapporta molto con altre aziende, attraverso il b2b, o che ha un elevato ricambio di risorse umane». E poi ci sono tutti gli strumenti di direct marketing: «Bisogna saper usare correttamente e-mail e newsletter – ricorda il digital promoter – Senza dimenticarci di What’sApp: sta diventando uno strumento aziendale sempre più utile».